Roma: Palazzo Della Rovere e la Primavera del FAI

Si sono svolte lo scorso 23 e 24 marzo 2019, le consuete Giornate di Primavera del FAI, Fondo per l’Ambiente Italiano. Dal 1993, il primo weekend di Primavera i volontari del FAI organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese. Patrimonio che nella gran parte dei casi, è abitualmente chiuso o difficilmente accessibile, come nel caso di Palazzo della Rovere, splendido palazzo nobiliare del ‘400 romano, sede dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro.

Il nostro Blog ha già seguito in passato queste aperture straordinarie visitando ad esempio, nel 2017, il Convento Francese di Trinità dei Monti, dove si venera San Carlo Magno e lo scorso anno l’Isola Bisentina, cuore della Famiglia Farnese, nella splendida cornice del Lago di Bolsena . Quest’anno grazie alla collaborazione fra il FAI e l’Associazione Yallers – Lazio, siamo entrati in questo gioiello rinascimentale romano.

 

Palazzo della Rovere

Palazzo della Rovere si affaccia su via della Conciliazione e la sua costruzione risale alla seconda metà del Quattrocento, tra il 1475 e il 1490 – l’architetto è il Fiorentino Baccio Pontelli – e il modello a cui direttamente si rifà, nella sua tipologia edilizia, è Palazzo Venezia, all’epoca il più importante Palazzo “laico” romano, in quanto sede dell’Ambasciatore della Serenissima Repubblica di Venezia . Una volta ultimato doveva però risultare agli occhi dei romani migliore di Palazzo Venezia, tanto da essere prescelto per ospitare Carlo VIII, re di Francia durante la sua visita a Roma nel 1495.

Gli ambienti interni al palazzo, sono organizzati attorno a un ampio cortile centrale, che ha una singolare disposizione su due livelli: uno inferiore, circondato da portici su pilastri ottagonali e con al centro un pozzo, e uno superiore, tenuto a giardino murato.

La visita resa possibile dai Volontari del FAI comprendeva la Sala del Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme, la Sala dei Mesi e lo splendido Soffitto dei Semidei dipinto da Pinturicchio.

La sala del Gran Maestro è decorata in modo da simulare una loggia aperta, mentre la sala dei Mesi, deve il suo nome ai frammenti, presenti sulle pareti, di una rarissima rappresentazione dei mesi collegati con i miti dai quali hanno avuto origine i segni zodiacali.

L’ambiente più bello e meglio conservato è la sala dei Semidei, opera del Pinturicchio, con uno straordinario soffitto composto di sessantatre formelle dipinte su carta e incollate nei cassettoni lignei, dove a bestiari medievali si affiancano allegorie e simboli e immagini riprese dai sarcofagi classici, testimonianza importantissima di una cultura al bivio tra Medioevo e Rinascimento. Animali fantastici e mostruosi, divinità mitologiche ed esseri ibridi, metà umani e metà animali come sirene, tritoni, centauri, satiri e sfingi, si accampano isolati sul fondo oro delle formelle, o suonano strumenti musicali, o si azzuffano con armi rudimentali in una grande varietà di atteggiamenti. Al centro di questo intreccio ligneo, si trova la Quercia, albero araldico dei Della Rovere con due pavoncelle.

Attualmente il Palazzo è la sede dell’ordine equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme

L’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Approfittiamo della visita per conoscere un pò meglio, oltre al Palazzo, anche i suoi padroni di casa: i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

I Cavalieri sono un antico ordine cavalleresco cattolico legato alla basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

I cavalieri attuali sono i discendenti morali di alcuni cavalieri, che dopo la conquista del Regno di Gerusalemme al termine della Prima Crociata nel 1099, vennero incaricati di sorvegliare e proteggere la chiesa del Santo Sepolcro.

La caduta del Regno di Gerusalemme nelle mani dei musulmani nel 1291, non fermò i frequenti pellegrinaggi singoli o in piccoli gruppi a Gerusalemme verso la tomba di Cristo. Per antica tradizione, grazie all’incontro di San Francesco ed il Sultano d’Egitto, signore della Palestina fu creata la Custodia della Terra Santa affidata all’Ordine francescano. Questo stato di cose portò i Cavalieri a perdere gran parte delle loro caratteristiche militari ed a lavorare per sostenere e finanziare le opere del Patriarcato latino di Gerusalemme, erede dell’antica Custodia Francescana. Il Patriarcato ha quindi come principale fonte contributiva istituzionale le donazioni erogate dai Cavalieri e dalle Dame dell’Ordine.

Oggi in Palestina, l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro porta avanti numerose iniziative nel campo della formazione e dell’assistenza sanitaria, aperte a tutti, a prescindere dalla comunità di appartenenza (mussulmani, cristiani e/o ebrei) e dalla religione professata. Grazie ai finanziamenti garantiti dall’Ordine equestre il Patriarcato può attualmente gestire 41 scuole e 35 asili che permettono a più di 19.000 studenti di crescere nel mutuo rispetto, nella condivisione e nel dialogo interreligioso.

A capo dell’Ordine, si trova naturalmente il pontefice, che ha delegato a rappresentarlo un cardinale col titolo di Gran Maestro. L’attuale Gran Maestro dell’Ordine è dal 29 agosto 2011 il cardinale Edwin Frederick O’Brien. Attualmente l’Ordine ha, nel mondo, più di 30.000 membri, divisi in 64 Luogotenenze presenti in 40 paesi.

Terminata la visita, attraverso il bellissimo giardino, si ritorna ad immergersi nella città e nelle sue bellezze. Chi desidera continuare a curiosare non ha che l’imbarazzo della scelta: Piazza San Pietro, le mura di Borgo, Castel Sant’Angelo, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, sono ad un passo e saranno sicuramente felici di accoglierci con la loro bellezza.

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Se vuoi rileggere l’articolo del Blog dedicato al Convento di Trinità dei Monti – Giornata di Primavera Fai 2017 CLICCA QUI

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