Cittaducale (Ri): La meraviglia dell’Agosto Angioino

Cittaducale (Ri): La meraviglia dell’Agosto Angioino

A Cittaducale, antico borgo sabino al confine fra Lazio ed Abruzzo tutto è pronto per rivivere le emozioni e le atmosfere medievali dell’Agosto Angioino. La Festa rende omaggio agli Angioini che nel 1308, fondarono Cittaducale. Quest’anno spazio anche al ricordo di Margherita d’Austria, signora del Borgo di Cittaducale durante il Rinascimento.

Se amate le rievocazioni storiche e sognate di immergervi, anche solo per qualche ora, nelle atmosfere medievali o rinascimentali, non lasciatevi sfuggire la possibilità di visitare dal 12 al 27 agosto Cittaducale, bellissimo borgo a pochi chilometri da Rieti, e di sperimentare le magiche atmosfere culturali ed enogastronomiche dell’Agosto Angioino.

Il nome della festa è naturalmente un omaggio agli Angioini, e nello specifico, a Carlo II d’Angiò, Re di Napoli, che nel 1308 edificò il Borgo di Cittaducale, scegliendo questo nome in onore del figlio Roberto, Duca di Calabria e futuro erede al trono. Omaggi familiari a parte, nella realtà, Cittaducale costituiva uno dei più importanti perni difensivi del Regno di Napoli, controllando i confini con il vicino Stato Pontificio e con la turbolenta città di Rieti. Il Borgo era anche un importante crocevia dei tratturi della Transumanza che permettevano il collegamento fra i pascoli estivi delle montagne reatine e gli altopiani invernali del Lazio o della Campania.

Agosto Angioino, il programma

A Cittaducale durante l’ Agosto Angioino, quest’anno dal 12 al 27 agosto, sono previste varie iniziative. Tra le attività più importanti della festa, il Torneo dei Rioni, la sfilata del Corteo storico civitese, la Sagra delle Sagne alla Molenara e quelle delle Vipere Ceche, due golosi e tradizionali primi locali.

Un ruolo d’onore nel programma lo hanno però alcuni eventi tradizionali, le cui radici risalgono proprio all’epoca della fondazione angioina di Cittaducale o al successivo periodo Margarettiano.

L’istituzione del Mercato del Pecorino, giunto quest’anno alla 51 edizione e la collegata Fiera di San Magno del 19 agosto, si deve ad un notabile civitese, tale Paolo Emilio Mancini, che nel 1519 decise di dare vita ad un mercato di scambio di prodotti e manufatti del territorio, che arricchissero l’economia di Cittaducale. Grazie anche ai numerosi pastori, con le loro greggi, che passavano per il Borgo il nuovo mercato nel giro di pochi anni divenne massimo appuntamento commerciale del territorio. Tradizionalmente in occasione di questo mercato di scambio tradizionale i pastori fissavano anche il prezzo dei loro prodotti per la nuova stagione.

Nel programma di quest’anno, è prevista l’apertura di un Museo itinerante della Pastorizia e la ricostruzione di uno speciale “angolo del pastore” che permetterà ai visitatori di vedere e rivivere le condizioni di vita di un pastore sabino del XVI secolo. Per i golosi momenti di show cooking legati al pecorino romano ed al metodo tradizionale di lavorazione e produzione.

La fiera, dedicata al Santo Patrono del capoluogo angioino San Magno durava otto giorni e prevedeva anche lo svolgimento della festa del Palio , fra i quattro rioni della città.

Anche lo sviluppo del culto di San Magno, vescovo di Trani, martire e patrono di Cittaducale, si deve principalmente agli usi introdotti in epoca medievale, proprio dai numerosi pastori che percorrevano i tratturi di questo territorio. San Magno era ed è, tradizionalmente il patrono del bestiame e della pastorizia, perchè secondo la leggenda della sua vita, svolse per parecchi anni la vita di pastore a Trani, prima di divenirne per volere di Dio, Vescovo e poi martire, durante le persecuzioni di Decio. Dal tavoliere delle puglie il culto si propagò, di tratturo in tratturo, fino al Lazio (Cittaducale ed Anagni) ed al Piemonte, dove in suo onore, nel Borgo di Castelmagno, si realizza da secoli un formaggio DOP di pregiatissima qualità.

Passeggiando per Cittaducale

Passeggiando per Cittaducale vi accorgerete facilmente che la cittadina conserva intatto il suo carattere urbanistico basso-medioevale, con pianta ellittica modellata su quella del tradizionale castrum romano: due strade perpendicolari che si incrociano dando luogo alla piazza centrale, chiamata Piazza del Popolo.

Su piazza del popolo, si affaccia la Cattedrale di Cittaducale, dedicata a Santa Maria del Popolo. Edificata verso la fine del quattrocento e ristrutturata a seguito del terremoto del 1703, la chiesa è caratterizzata da una facciata in stile gotico-romanico di tipo abruzzese, con un rosone centrale e tre portali.

Nella chiesa sono presenti altari dedicati a San Magno, patrono della città, San Pietro, San Rocco Sant’Emidio, S. Antonio Abate. È presente anche una tela dedicata alla Madonna del Rosario del pittore sabino Girolamo Trotta, notevole artista tardo barocco. Nel lunotto del portale centrale è inoltre visibile un affresco che rappresenta la Madonna con il Bambino, mentre nella parte posteriore della chiesa si trova la torre campanaria e di lato il Palazzo Vescovile.

Il Palazzo Vescovile, costruito nel 1623, e visitabile, è caratterizzato da un grande salone vescovile affrescato da Ascanio e Vincenzo Manenti. Ancora oggi è possibile ammirare le pitture che ritraggono le ville e le borgate assegnate alla Diocesi e gli stemmi dei Vescovi che si sono susseguiti nel corso degli anni.

Margherita d’Austria e Cittaducale

Ma è a Margherita d’Austria, figlia dell’Imperatore Carlo V, che arrivò a Cittaducale verso la fine del 1500, che si deve l’attuale fattezza del borgo. Fu lei a volere la costruzione dei numerosi palazzi nobiliari che si affacciano sul corso e sulla piazza del paese: Palazzo Maoli, Palazzo Caroselli – sede del Comune -, Palazzo Dragonetti – De Torres, Palazzo della Comunità.

Margherita è sicuramente una delle figure più interessanti e significative del panorama politico europeo del XVI secolo, dotata di grandi capacità di governo – ereditate da Carlo V del quale era figlia naturale – con le quali, insieme ad una forte personalità e al desiderio di eccellere, riuscì ad imporsi in un contesto sociale totalmente maschile.

Con l’arrivo della corte di Margherita a Cittaducale nel 1569, si registrano nel Borgo profondi cambiamenti sociali ed economici, al punto che si impongono nuovi modelli di vita e anche nuove tipologie edilizie, agili, eleganti, ma rigorose.

Testimone di questo mutamento di gusto è la ristrutturazione del Palazzo della Comunità, adibito a residenza della corte di Margherita e trasformato in una dimora più comoda e rappresentativa, dove poter organizzare feste e banchetti, ma dalle linee severe e sobrie, in linea con la ventata innovativa che si afferma con forza sulla scena artistica dei domini Farnesiani. Margherita, infatti, oltre ad essere la figlia dell’Imperatore è anche la moglie di Ottavio Farnese, Duca di Piacenza e Parma e nipote di Papa Paolo III Farnese.

Nuovissimo per la Sabina è anche l’intervento effettuato sul Palazzo del Capitano, che diviene la sede degli uffici amministrativi: i due edifici vengono uniti con un passetto loggiato, pratico e funzionale.

Margerita d’Austria e l’Agosto Angioino

Più che giusto, quindi che la parte finale dei festeggiamenti e delle rievocazioni storiche previsti dal programma dell’Agosto Angioino di Cittaducale, sia dedicata dal 25 al 27 agosto alla figura di Margherita d’Austria. Se amate le atmosfere rinascimentali non potete perdervi il Corteo storico dedicato all’arrivo di Margherita a Cittaducale e le cene in costume, previste in questi tre giorni.

Se volete prenotare la vostra partecipazione alle cene o a tutti gli eventi previsti dal programma, questo è il link dell’Associazione Turistica Civitas Ducalis che li organizza: LINK

 

Voi cosa ne pensate?