Milano: alla scoperta dei Navigli, fra divertimento e sostenibilità

Alla scoperta dei Navigli di Milano fra divertimento e sostenibilità

I Navigli sono il cuore d’acqua di Milano, spesso in bilico fra bellezza, esigenze di divertimento e gestione sostenibile di una delle più importanti memorie storiche milanesi.

Insieme alla nostra inviata speciale, Sarah Canonici, dell’Agenzia di comunicazione Cleis, vi portiamo a conoscere questo speciale angolo di Milano e vi raccontiamo, in prima persona, una bellissima attività di manutenzione e pulizia civica di queste antiche vie d’acqua.

I Navigli, il cuore d’acqua di Milano

Contrariamente a quanto distrattamente si può pensare, guardando una cartina della Lombardia o del Nord Italia, anche a Milano abbiamo il nostro angolo di acqua: i Navigli.

I navigli milanesi hanno una storia importante, sono un sistema di canali artificiali e navigabili costruiti tra il XII e XVI secolo per fornire acqua alla città e per il trasporto delle merci.

Originariamente erano stati pensati per mettere in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e il basso Ticino aprendo al capoluogo lombardo ed alla sua influenza politica e militare, le vie d’acqua della Svizzera e dell’Europa nordoccidentale, del Cantone dei Grigioni e dell’Europa nordorientale e, infine, quella del Po verso il mare Adriatico.

Fu proprio Leonardo da Vinci a perfezionarne il funzionamento creando un sistema di chiuse, particolarmente avveniristico per l’epoca rinascimentale.

Su queste importanti vie d’acqua è passato, ad esempio, il marmo per costruire il Duomo di Milano, che fu portato, attraverso il Naviglio Grande, da Candoglia, che si trova sulla sponda occidentale del lago Maggiore, direttamente a Milano in prossimità del cantiere, che distava soli 400 metri.

Le imbarcazioni destinate al cantiere del Duomo, a differenza di tutte le altre che percorrevano i Navigli milanesi, riportavano la scritta Auf (lat. Ad usum fabricae, ovvero “ad uso della fabbrica”, cioè destinato alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano), scritta che permetteva l’esenzione dai dazi. Da “AUF” è derivato il modo di dire italiano “a ufo”, che significa “gratis”, “senza pagare”.

Ripuliamo insieme i navigli

Ma torniamo ai giorni nostri. Come fare per mantenere le acque pulite ed evitare che la movida, dei numerosi locali aperti lungo le sponde dei Navigli trasformi tutto in una discarica?

Una risposta concreta è stata realizzata dell’associazione Angeli dei Navigli che con il loro capitano Simone Lunghi combatte, da alcuni anni, l’inquinamento delle acque milanesi e a bordo delle sue canoe accompagna gli equipaggi di cittadini volontari e turisti sensibili, alla riscoperta di luoghi bellissimi bagnati dai canali meneghini.

Una idea che permette di vivere la città in maniera differente. Per i turisti un itinerario sostenibile e divertente, per i milanesi un gesto significativo per rispettare la città e cancellare le tracce di inciviltà.

Anche io ho voluto in prima persona partecipare e raccontare questa esperienza ed ho accolto l’invito in tal senso, della catena alberghiera Hilton. L’Hilton, da qualche anno ha, infatti, lanciato Travel with Purpose un progetto strategico che promuove esperienze, viaggi e turismo responsabili, a livello globale e locale. Grazie a questo progetto invita i suoi dipendenti, amici e fornitori a “sporcarsi le mani in prima persona”, coinvolgendoli in piccole ma concrete iniziative locali di salvaguardia ambientale.

L’esperienza che vi racconto in questo articolo, coordinata dagli “Angeli dei Navigli” è iniziata in Darsena, unico specchio d’acqua artificiale milanese riaperto al pubblico grazie all’Expo nel 2015. Da quì il nostro piccolo gruppo agguerrito di volontari, è salito a bordo di una Dragon boat, grandi canoe adatte al trasporto di 20 persone più il timoniere e l’addetto al tamburo, con l’obiettivo di ripulire alcuni tratti dei Navigli dai rifiuti. Un piccolo gesto per dare un concreto supporto all’ambiente e per rendere Milano un luogo migliore. Perché se vogliamo cambiare veramente dobbiamo iniziare tutti a fare qualche cosa e perché no, unire l’utile al dilettevole!

Quindi impugnate le pagaie, composte da un’unica pala detta foglia e dall’oliva che permette di tenere più facilmente questo strumento essenziale per la navigazione, seguendo il grido “OP” abbiamo iniziato a solcare il Naviglio Grande alla ricerca di rifiuti da ripescare…

Il fondale dei Navigli è, purtroppo, costellato da oggetti incredibili: ruote, monopattini, lampadari, scarpe, bottiglie, lattine in grandi quantità, e perfino monetine. Insomma ci si trova qualsiasi cosa e tra un avvistamento e l’altro abbiamo raccolto un po’ di immondizia.

E mentre si rastrellava il fondo, gli occhi guardavano intorno i locali affacciati sulle sponde, pieni di turisti che con uno spritz in mano ci salutavano curiosi

Un punto di vista differente da cui osservare la città dall’acqua. Uno scivolare lento e silenzioso, senza ausilio di motore.

I Navigli: un luogo splendido di Milano

I Navigli sono sempre un luogo magico di Milano, quasi un borgo che si differenzia dal resto della città per le sue abitazioni liberty, le case di ringhiera e le sue botteghe, ideale per una passeggiata o appunto una gita in barca.

Sorpassiamo, ad esempio, il vicolo dei lavandai ancora visibile al civico 14 dell’Alzaia del Naviglio Grande, uno scorcio praticamente intatto di storia davvero suggestivo. Il lavatoio, alimentato dalle acque del Naviglio, era un vero e proprio luogo di lavoro ma con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale i membri della Confraternita furono sostituiti dalle donne che qui venivano per lavare i propri panni.

In questa mia avventura mi ha colpito soprattutto la limpidezza dell’acqua e il fatto che oltre alle papere e ad una splendida famiglia di cigni bianchi, l’acqua è abitata da parecchi pesci. A riprova di ciò, la visione di non pochi pescatori appollaiati con la loro canna da pesca sulle sponde sia della Darsena sia dei due Navigli.

Si perché dalla Darsena partono due navigli. Quello Grande è un canale navigabile che nasce prendendo acqua dal Ticino nei pressi della frazione di Lonate Pozzolo denominata Tornavento e finisce nella Darsena di Porta Ticinese a Milano.
Quello Pavese nasce sempre come canale navigabile che univa Milano a Pavia; prende le acque dalla Darsena di Porta Ticinese a Milano e sfocia nel Ticino a Pavia seguendo l’andamento della antica ‘via postale’.

Se volete diventare Angeli anche voi

Insomma se visiti Milano non puoi perderti la zona dei Navigli e soprattutto puoi anche diventare un “angelo” che contribuisce al suo mantenimento in salute, coniugando storia, sport e sostenibilità con risate e buon umore in compagnia, cosa che non guasta mai!

Grazie quindi a Hilton e all’Associazione Angeli dei Navigli che mi hanno fatto vivere questa avventura!

Se anche voi, residenti o di passaggio a Milano, volete vivere questa esperienza di turismo responsabile e salvaguardia dell’ambiente potete rivolgervi direttamente a :

LINK ASSOCIAZIONE ANGELI DEI NAVIGLI

 

Sarah Canonici

Cleis Comunicazione

Voi cosa ne pensate?