Passeggiando per San Lorenzo: arte e storia oltre la movida

Cadevano le bombe come neve, il 19 luglio a San Lorenzo…

Girando e curiosando nel quartiere di romano di San Lorenzo, non si può fare a meno di partire, come canta Francesco De Gregori, da quella tragica giornata del 19 luglio del 1943, in cui il quartiere fu sottoposto al primo, più tragico e più intenso bombardamento alleato che Roma ricordi. Uno di quei fatti, insieme a Porta San Paolo, a via Tasso, alle fosse Ardeatine, rimasti indelebili nella memoria storica di ogni romano di qualsiasi fascia di età.

 

Un evento così epocale ed inaspettato per Roma e per i romani, da spingere il Papa Pio XII, il Re Vittorio Emanuele ed il Duce a visitare il quartiere ferito sia per rendersi conto di persona dei danni che per portare la propria solidarietà. Ognuno dei tre lo fece a modo suo e fu accolto dai romani come realmente meritava…

Pio XII, si aprì a quel gesto delle braccia allargate che diventerà l’icona fotografica di quella giornata, tanto da essere immortalato in una statua di bronzo che ancora oggi è visibile a Piazzale del Verano. La popolazione presente, a prescindere dal proprio livello di fede, si sentì accolta da quel gesto e ne ricambiò l’affetto. Vittorio Emanuele III, giunto anche lui, successivamente, da Villa Savoia, l’odierna Villa Ada, non riuscì neanche a scendere dalla macchina, preso a fischi e sassate dalla popolazione che lo riteneva co responsabile della guerra e delle conseguenti tragedie umane. Benito Mussolini, vista l’accoglienza riservata al Re, ritenne opportuno visitare il quartiere in piena notte…

Oggi fortunatamente a San Lorenzo, parafrasando una canzone di qualche anno fa di Sabrina Salerno, “oltre le bombe c’è di più“. Locali, centri artistici e culturali, pub, negozi di artigianato, botteghe,hanno popolato il quartiere dandogli quella caratteristica impronta giovane, dinamica e multiculturale.

Fra tanta possibilità di movida, musica e movimento, il quartiere ospita anche una bellissima oasi di arte, silenzio e cultura. Gli appassionati slow travelers che, come noi, desiderano curiosare e prendersi una pausa dalla movida del quartiere, possono immergersi nella pace del vicino Piazzale del Verano. Su questo piazzale si aprono due oasi di arte e silenzio: la Basilica di San Lorenzo ed il vicino Cimitero Monumentale del Verano. Al Cimitero monumentale di Roma, dove risposano tutti i grandi personaggi della città, dedicheremo una passeggiata specifica. Oggi entriamo in quello scrigno poco conosciuto di arte e storia cittadina che è la Basilica.

La Basilica è dedicata a San Lorenzo, diacono della Chiesa di Roma, martirizzato il 10 agosto del 258 dopo Cristo, dall’imperatore Valeriano. Anche se oggi molte persone conoscono San Lorenzo per la notte di agosto a lui dedicata, in cui si vedono le stelle cadenti e si esprimono dei desideri (il mio lo sapete… che questo blog abbia sempre più lettori… ), in realtà San Lorenzo è un santo importante e amato della tradizione romana.

 

Diacono e custode delle casse contenenti le ricchezze della Chiesa di Roma, Lorenzo preferì donarle ai poveri della città che darle all’imperatore e salvarsi in questo modo la vita durante la persecuzione. Famosa la scena in cui davanti all’imperatore che lo accoglie felice di ricevere le ricchezze della Chiesa, Lorenzo porta e presenta i poveri di Roma, perchè “sono loro il vero tesoro della Chiesa“. La frase e la testimonianza sarebbero piaciute oggi a Papa Francesco, ma a Lorenzo costarono il martirio, oltretutto con modalità terribili, visto che l’imperatore, sentendosi preso in giro, lo condanno ad essere arrostito vivo sopra una graticola. Anche in questo caso lasciamo spazio all’aneddoto, non si sa quanto reale, ma molto “romano” nella sua filosofia, che narra come durante il martirio, Lorenzo, invece di lamentarsi, chiedesse al carnefice di essere girato… “perchè da questo lato sono già cotto“…

Terminato il supplizio il corpo venne sepolto lungo la via Tiburtina, in un’ area di proprietà del patrizio Lucio Vero, da cui oggi prende il nome la zona del Verano. L’imperatore Costantino fece costruire sul luogo della sepoltura una basilica, che con varie fasi, distruzioni e cambiamenti è giunta fino a noi. Ma la storia di San Lorenzo e del suo martirio erano così famose a Roma che iniziò l’abitudine dei fedeli di farsi seppellire intorno e vicino alla tomba di questo santo così potente, quasi a volerne sfruttare la protezione e la raccomandazione anche nell’aldilà…, dimostrando che la cultura romana della “raccomandazione del potente di turno”… non è una scoperta recente ma risale all’antica tradizione culturale della città. Pian piano le tombe furono così numerose da saturare pavimento e mura dell’antica basilica e i potenziali raccomandati furono costretti ad allargarsi ai terreni fuori della Basilica, creando quell’area cimiteriale che ancora oggi è usata come cimitero principale della città di Roma.

Tanta era la popolarità del luogo che la Basilica di San Lorenzo fu inclusa nel “giro delle sette chiese” itinerario penitenziale che tutti i pellegrini giunti a Roma dovevano compiere per ottenere il perdono dei propri peccati. Oggi, vista la nostra “romana” e moderna pigrizia, la Chiesa, per farci ottenere il perdono di tutte le nostre “marachelle” durante l’anno santo, limita la visita alle sole 4 basiliche maggiori (San Pietro, San Giovanni, Santa Maria maggiore e San Paolo fuori le mura).

L’interno della basilica è bellissimo con marmi ed intarsi di scuola cosmatesca. Due bellissimi amboni medievali in marmo di scuola greca, arricchiscono la navata centrale, ricordando i tempi in cui, non esistendo l’amplificazione, il sacerdote leggeva il vangelo e predicava da una posizione sopraelevata per farsi vedere e sentire meglio da tutti.

Nella Basilica riposano anche le spoglie di due grandi personaggi della storia contemporanea del nostro paese: Alcide De Gasperi e Papa Pio IX. Di De Gasperi conosciamo tutti un pò di storia. Presidente del Consiglio del dopo guerra, a lui si deve molto sia nella ricostruzione del paese dopo la seconda guerra mondiale che nella costruzione di quella identità europea che consentì la nascita della Comunità Economica Europea.

Più complessa la vita di Pio IX, ultimo Papa Re della nostra città. Non ho lo spazio su questo blog, per perdermi nell’analisi della storiografia risorgimentale e delle sue complicate vicende. Racconto solo che, per evitare manifestazioni, anche il suo corpo fu trasportato, nel 1881, nella basilica, di notte. Nonostante questa accortezza alcuni “liberali” tentarono di attaccare il corteo per gettare il corpo del Papa nel Tevere, ma fortunatamente senza successo. Così dal 1881, Papa Pio IX riposa nella Basilica, dopo aver umanamente assistito al crollo del suo mondo e del potere temporale della Chiesa.

Durante l’Anno santo del 2000 Pio IX è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II con la seguente motivazione:

“Proprio in mezzo a questi contrasti brillò più vivida la luce delle sue virtù: le prolungate tribolazioni temprarono la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò. Da qui nasceva la profonda serenità di Pio IX, pur in mezzo alle incomprensioni ed agli attacchi di tante persone ostili. A chi gli era accanto amava dire: “Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell’uomo”.

Voi cosa ne pensate?