Cerveteri (Rm): un Territorio “Alle origini del futuro”

“Passeggiando intorno a questi grandi tumuli erbosi, cinti da antichi basamenti in muratura, c’è una certa dolce tranquillità, una sensazione di intimità felice che spira ancora in questi luoghi.”

(David Herbert Lawrence – Scrittore e poeta inglese – Etruscan Places 1932)

Il Borgo laziale di Cerveteri, in provincia di Roma, è da sempre conosciuto come una delle “Capitali” della cultura e della civiltà etrusca.

Proprio per la sua importanza storica, archeologica e culturale, dal 2004 è entrato a far parte, insieme a Tarquinia (Vt), della lista italiana dei Patrimoni dell’Umanità, tutelati e promossi dall’Unesco. Da alcuni anni la valorizzazione culturale è diventata una delle basi per lo sviluppo e la promozione di questo splendido territorio, da parte dell’Amministrazione comunale di Cerveteri. Scelta che è stata premiata da due prestigiosi traguardi: la nomina a Città della Cultura del Lazio, per il biennio 2020/21 e l’ingresso nella rosa delle 10 migliori città candidate a Capitale della Cultura italiana per il 2022, proprio con un innovativo progetto culturale denominato “Alle origini del Futuro“.

Noi curiosi Giroviaggiatori, non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per visitare e raccontarvi, grazie al ritorno del Lazio in zona gialla, questo bellissimo Borgo, gentilmente accompagnati dall’Assessore alla Cultura di Cerveteri Federica Battafarano.

In sua compagnia, non abbiamo viaggiato solo dentro Cerveteri, ma anche dentro questo innovativo progetto culturale “alle Origini del Futuro“.

Il nostro progetto “alle Origini del Futuro”, ci spiega l’Assessore, parte da una visione di Cerveteri che sia un territorio modello e fonte di ispirazione per coloro che ci vivono o che lo visitano. Un luogo magico, dove fondere insieme territorio, ambiente, cultura e comunità. Una prospettiva che partendo dalle nostre radici storiche, riconosciute anche dall’Unesco, ci aprisse nuove strade ed opportunità nel campo della tutela e valorizzazione di Cerveteri e dei suoi siti culturali”.

Partiamo dalle Origini…

Insieme all’Assessore Battafarano, partiamo quindi dalle origini storiche, culturali ed archeologiche di Cerveteri. Partiamo dagli Etruschi.

Cerveteri, dal nome latino Caere con cui era più conosciuta, era in epoca etrusca il secondo centro dell’ Etruria per importanza e dimensioni. L’unico centro etrusco però, che grazie al suo porto multiculturale di Pyrgi, poteva vantare grandi interscambi commerciali e culturali con il mondo punico ed il mondo greco. Tanto da avere un proprio spazio di culto presso l’Oracolo di Delfi, in Grecia, all’epoca il maggior centro culturale e religioso del mediterraneo.

Di questa eredità culturale rimangono oggi nel territorio di Cerveteri l’imponente Necropoli della Banditaccia ed il Museo archeologico.

 

La necropoli della Banditaccia si estende per circa 400 ettari e vi si trovano molte migliaia di sepolture. La Necropoli era organizzata in un piano urbanistico simile a quello di una città di tombe con strade, piazzette e quartieri, la cui tipologia architettonica varia in relazione al periodo storico e allo status della famiglia cui appartenevano. Attualmente la parte visitabile rappresenta soli 10 ettari di estensione totale e conta circa 400 tumuli.

Tra gli esempi più rappresentativi di queste costruzioni sepolcrali ci sono la Tomba dei Vasi Greci, risalente al VI secolo a.C. e accessibile attraverso un corridoio che imita un tempio etrusco, la Tomba dei Capitelli che deve la sua peculiarità al tetto piano che riproduce fedelmente quello delle abitazioni con una struttura a travi di legno e incannucciata e la Tomba dei Rilievi, risalente al IV secolo, che riproduce sulle pareti di tufo al suo interno, moltissimi oggetti di uso domestico ed animali, un vero spaccato di vita quotidiana di una agiata famiglia etrusca del IV-III secolo a.C.

Uno dei primi investimenti, ci sottolinea l’Assessore, è stata la realizzazione di un percorso tecnologico ma divulgativo affidato alla voce di Piero Angela che ha collegato, in un unico percorso storico culturale di teche parlanti, la necropoli della Banditaccia al Museo Etrusco, ospitato nella Rocca di Cerveteri. Un modo per far parlare alla nostra necropoli ed al nostro museo, un linguaggio che anche le giovani generazioni potessero sentire come proprio.

L’Obiettivo era far scoprire ai giovani ed a tutti i visitatori le origini di Cerveteri e della cultura etrusca e quale sia il senso della vita di questi nostri antenati territoriali. Ed è proprio su questa idea, di eredità del passato che ti aiuta a sviluppare il futuro, che si è basato il nostro progetto culturale “alle origini del futuro” che è stato oggetto della nostra Candidatura, nel 2020 a Città della Cultura del Lazio, ed adesso a Capitale italiana della Cultura 2022.”

L’altra chicca archeologica e culturale di Cerveteri è rappresentata dal Museo Archeologico ospitato nel Castello Ruspoli, nel centro storico della città. Le sue collezioni, strutturate su due livelli, comprendono in primo luogo vetrine tematiche sui resti delle numerose necropoli della città antica fino all’età della romanizzazione.

Dal 2015 il Museo archeologico di Cerveteri ospita due straordinari reperti: il Cratere e la Kylix di Eufronio. Si tratta di due ceramiche attiche a figure rosse del V secolo avanti Cristo, magnifiche testimonianze dalla più raffinata produzione ceramistica ateniese. Entrambi i vasi furono trafugati durante scavi illegali nell’area di Cerveteri e portati all’estero: il Cratere nel Metropolitan Museum di New York e la Kylix nel Getty Museum di Malibù. Restituiti finalmente allo Stato italiano, dopo una prima collocazione nel Museo etrusco di Villa Giulia, a Roma, i due capolavori sono stati definitivamente destinati al Museo di Cerveteri.

Il ritorno di questi capolavori nel nostro Museo e nella nostra città, ci spiega la nostra giuda, ha contribuito a risvegliare, nei nostri cittadini, una nuova consapevolezza ed orgoglio, per Cerveteri e la sua storia culturale. Consapevolezza che si è tradotta in gesti concreti di coinvolgimento e tutela, quali ad esempio l’aumento del numero di visitatori “locali” del nostro Museo Etrusco, una quasi totale eliminazione di vandalismi e sporcizia nell’area del centro storico, l’incremento del numero di associazioni culturali e di valorizzazione della città, nate nel nostro territorio negli ultimi 8 anni.”

La terza radice storica del nostro progetto è quella enogastronomica e di valorizzazione delle produzioni della nostra terra. Anche in questo caso Cerveteri vanta prestigiose eccellenze dal suo vino, coltivato su più di 550 ettari di vigneto e Doc fin dal 1974, al Carciofo Romanesco, prodotto IGP dal 2002. Fiore all’occhiello di questo passato che diventa trampolino per il futuro, la rinascita e valorizzazione di un nostro vitigno autoctono, il Giacchè, prodotto e bevuto nelle nostre comunità fin dall’epoca etrusca. Impiantato nuovamente nel 2003 è oggi già inserito nella lista dei vini IGP del Lazio.

Per arrivare al futuro

Crogiolarsi e chiudersi nelle glorie passate non è propedeutico a crescere e valorizzarsi. Per cui, partendo dalle nostre origini abbiamo identificato alcuni obiettivi e sfide aperte sul futuro“. Anche in questo caso sono tre i punti qualificanti del nostro progetto “alle Origini del Futuro”, continua a spiegarci l’Assessore Battafarano.

Per prima cosa già da questa estate 2021 vogliamo sollecitare gli abitanti di Cerveteri a realizzare, nelle proprie case, delle “Residenze d’artista” dove accogliere artisti, studiosi, musicisti, performers che parteciperanno ai diversi eventi previsti durante la prossima Stagione culturale estiva. L’obiettivo però non è solo di dare ospitalità ma di creare dei luoghi e delle occasioni di scambio culturale fra artisti, cittadini e turisti. Momenti di scambio in cui l’artista coinvolge il cittadino nella sua storia e sensibilità artistica, mentre i nostri concittadini portano gli artisti ospitati, dentro le tradizioni locali, culturali, enogastronomiche, sociali, realizzando una reciproca contaminazione culturale ed artistica.

Il secondo obiettivo è realizzare un Festival degli Etruschi, che coinvolgerà anche altri siti come Tarquinia, Volterra ed altre città di origine etrusca, con l’obiettivo di creare un focus di dibattito e confronto su questa cultura, che ad oggi manca nel panorama culturale italiano, e di sviluppare la conoscenza e la curiosità turistica verso il nostro territorio e verso tutta l’Etruria Meridionale. Il nuovo Festival si affiancherà agli altri eventi culturali che già animano il nostro territorio, come ad esempio l’Etruria Eco Festival.

Il terzo punto qualificante è la scelta di partire dalle “radici antiche” per puntare sull’innovazione tecnologica. Questa scelta è per noi qualificante e prioritaria, tanto che, pur non avendo vinto, a breve partirà comunque all’interno del territorio comunale un “incubatore di imprese”, in collaborazione con la nostra Multiservizi Caerite Spa e con Invitalia, che ospiterà nuove start up del settore culturale. L’obiettivo è far diventare Cerveteri un polo di innovazione artistica dove i giovani possano portare le loro idee imprenditoriali trovando terreno fertile di confronto e sviluppo, perchè la cultura, quella vera, non è gelosa ma anzi, si arricchisce dall’interscambio di idee e di stimoli.

Passeggiando per Cerveteri arriviamo alle mura cittadine, dalle quali la vista spazia verso il mare ed il territorio circostante.

Per la nostra Amministrazione, conclude l’Assessore, Cultura vuol dire coltivare, prendersi cura, pertanto quella che abbiamo messo in campo è un’idea di cultura che indica una trasformazione, un cambiamento. Vogliamo costruire una sensibilità comune. La cultura ha una funzione sociale e pedagogica oltre che estetica, capace di riattivare nei cittadini un rinnovato senso di partecipazione civica ma anche di responsabilità sociale e di legame comunitario. Coinvolgimento che deve consolidare nel tempo il senso di identità, appartenenza, comunità e di attenzione verso Cerveteri da parte di chi quotidianamente la vive, trasformando i cittadini nei nostri primi testimoni o come si usa adesso sui social, in “Ambassador ” di Cerveteri, delle sue radici culturali e del suo futuro“.

La giornata e la visita volgono al termine. Racconta Virgilio nell’Eneide che proprio nel territorio dell’antica Caere, Enea ricevette dalla madre Venere, nuove e più adeguate armi per vincere i propri nemici e dar vita alla cultura ed alla nuova civiltà di Roma. Nel ringraziare la nostra giuda, formuliamo lo stesso augurio all’Assessore ed a tutta la Comunità di Cerveteri; che grazie alla riscoperta ed alla valorizzazione delle proprie origini e del proprio senso di comunità, nasca per questo territorio un nuovo futuro e delle nuove opportunità culturali, sociali e naturalmente economiche.

In bocca al lupo da tutti noi di Giroviaggiando!

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