Carissimi viaggiatori. questa volta giroviaggio in una località abruzzese che conosco fin dai tempi dell’università, meta di diverse giornate di sci: Roccaraso in provincia dell’Aquila.
Roccaraso è molto conosciuta come stazione sciistica, situata ai margini meridionali dell’Altopiano delle Cinquemiglia e appartenente al Comprensorio sciistico dell’Alto Sangro, a poco più di 2 ore sia da Roma che da Napoli. E’ molto meno conosciuta per la sua storia e per le attrazioni turistiche in stagioni diverse da quella invernale che, al contrario, meritano più di una gita.
Roccaraso, Borgo dello Sci
Si hanno notizie di questo territorio sin dall’epoca romana ma è solo intorno all’anno 1000 che viene identificato come borgo. Il suo nome deriva dalla zona in cui è sorto, nei pressi del torrente Rasinus, da cui Rocca Rasini.
Nel Diciottesimo secolo un terremoto sulla Majella danneggiò il borgo.
È grazie al trasporto ferroviario, inaugurato a fine Ottocento con l’apertura della linea Sulmona-Isernia che iniziano ad arrivare i primi turisti dal Lazio e dalla Campania, attratti dalle bellezze del luogo. La parte sciistica è nata poco dopo, ai primi del 900, con conseguente aumento delle strutture ricettive, incrementata ulteriormente negli anni 20 da alberghi anche economici, per consentire lo svolgimento di gare a livello nazionale. Nel 1922 venne creato lo Sci Club Roccaraso, uno dei primi in Italia. Tutto questo portò la stazione sciistica ad essere tra le più progredite del sud d’Italia.
La seconda guerra mondiale segnò pagine drammatiche nella storia di Roccaraso: si trovò compresa nella linea di difesa Gustav, con conseguente scempio di alberi e territorio. Con l’arrivo degli alleati, venne attuato il piano di distruzione di Roccaraso, una devastazione tremenda di tutto il paese.
Il dramma di Roccaraso non si esaurì solo con la sua distruzione: ancora più atroce resta l’eccidio del Bosco dei Limmari , presso la frazione roccolana di Pietransieri , dove il 21 dicembre 1943 i tedeschi trucidarono 128 persone per il semplice sospetto che la popolazione sostenesse la causa partigiana. Per questo Roccaraso è stata insignita della Medaglia d’oro al valor militare. A fine guerra, grazie agli aiuti statali, iniziò la ricostruzione del paese e in modo anche abbastanza veloce, dando modo ai turisti di poter tornare a soggiornarvi soprattutto nella stagione invernale. Il piccolo paese si organizzò, accogliendo turisti sciatori da tutto il sud Italia e venendo rinominato la “Cortina d’Ampezzo del Sud”.
Oggi Roccaraso è una località turistica di ampio respiro, attiva sia d’estate che d’inverno. Propone ai turisti diversi eventi folkloristici, come la Festa della Madonna della Portella presso l’eremo in località Monte Pratello che si celebra il 10-11 giugno; il Ballo della Pupazza che si celebra in piazza comunale durante il Carnevale; la Festa patronale di Sant’Ippolito: che si celebra il 13 agosto, con messe, solenni processioni, sparo dei fuochi artificiali e la Festa di San Rocco celebrata il 16 agosto, con processione.
A Roccaraso con la ferrovia storica “Transiberiana d’Italia”
Recentemente è stato ripristinato il tragitto turistico ferroviario Sulmona-Isernia, diventato da subito un vero e proprio best seller. Unisce la magia del vintage alla suggestione dei paesaggi naturali del Parco nazionale della Majella, tanto da essere definita la “Transiberiana d’Italia”. Questo perché il viaggio viene effettuato negli storici vagoni degli anni 20.
Trovate maggiori informazioni sul sito dell’Associazione che se ne occupa, “Le Rotaie”, in collaborazione con la Fondazione Ferrovie Italiane. (https://www.latransiberianaditalia.com/).
Da buona inviata speciale non potevo mancare questa visita. Unendo l’utile al dilettevole, la curiosità alla mia passione per le atmosfere natalizie, ho effettuato la visita in occasione dei Mercatini di Natale, facendo la tratta Sulmona-Roccaraso-Campo di Giove, andata e ritorno. La prima sosta, sotto la pioggia, è stata in quel di Roccaraso. La neve purtroppo non c’era, la pioggia invece sì e questo ha limitato un po’ il mio girovagare per il paese. La seconda sosta a Campo di Giove è stata più fortunata: l’assenza della pioggia e il tramonto luminoso hanno permesso il girovagare per il mercatino estremamente piacevole.
Roccaraso e la Festa degli Gnomi
Le attrazioni di Roccaraso non finiscono qui. Esiste un evento estivo che mette d’accordo tutti, grandi e piccini, e che nel 2019 è giunto alla 16° edizione: La Festa Internazionale degli Gnomi. Si tiene dal venerdì alla domenica intorno a metà luglio, presso Coppo dell’Orso – Aremogna, zona boschiva appartenente al comune di Roccaraso (AQ) appartenente agli Altopiani Maggiori d’Abruzzo, a cavallo tra il Parco nazionale d’Abruzzo e quello della Majella.
Per il 2020 la Festa si terrà il 17,18 e 19 luglio e per conoscere programma, orari e richiedere i biglietti, cliccate qui
La Festa si caratterizza come “un suggestivo percorso culturale finalizzato alla conoscenza del variegato mondo degli spiriti silvestri, con interventi spettacolari nel comprensorio turistico più conosciuto della nostra regione. Ogni intervento spettacolare verrà costruito in funzione degli spazi fruibili dagli attori e dal pubblico, su storie del luogo o adattabili al luogo ma che comunque siano funzionali alla conoscenza di un territorio”. (cit. www.festadeglignomi.it)
Il programma prevede attività che vanno dalla tarda mattinata del venerdì fino a domenica sera inoltrata. Il tutto è organizzato da Abruzzo Tu.Cu.R., in collaborazione con la Compagnia Teatrale “I guardiani dell’oca” affiancata da molte altre provenienti da tutta Italia e dalla Germania, con il patrocinio del Comune di Roccaraso , della Regione Abruzzo e dell’ UNIMA – Italia (organizzazione mondiale della marionetta).
In questa particolarissima ed unica manifestazione ci si immerge fin da subito il venerdì nel mondo fantastico e fiabesco, con uno spettacolo in piazza a Roccaraso. Artisti e acrobati danno vita a danze e scene estremamente suggestive e coinvolgenti
La mattina di sabato inizia con la festosa parata per le vie del paese che, grazie anche al sole, enfatizza l’allegria di tutti i partecipanti (e non solo quella dei bambini).
E dopo la parata, nuovamente in piazza per un altro spettacolo tutto da giocare.
Successivamente la Festa si sposta ne bosco di Coppo dell’Orso.
Il mondo onirico degli spiriti del bosco ci accoglie in un contesto naturale suddiviso in vari punti di interesse, dai teatri all’aperto alle sezioni didattiche per bimbi e non, al mercatino enogastronomico e di prodotti tipici locali. Il tutto accompagnati dagli spiriti silvestri provenienti da tutto il mondo che allietano la festa con spettacoli, danze, parate, storie, interazioni con il pubblico. Il tutto nel massimo rispetto del territorio.
Infine la domenica è il momento per i sorrisi e i saluti. Ultime attività prima di rientrare nel mondo “reale”.