Mediterranean Diet Roundtable Roma: GiroViaggiando nella dieta mediterranea

Nell’ambito dell’edizione 2018 del Salone “Expo Salus and Nutrition“, si è svolta lo scorso 9 e 10 novembre la prima edizione italiana del Mediterranean Diet Roundtable“, prestigioso seminario dedicato alla dieta mediterranea che, nato negli USA, per la prima volta ha varcato l’oceano per svolgersi a Roma, nei padiglioni della Fiera. Nell’ambito dei due giorni medici, scienziati, ambientalisti, nutrizionisti e prestigiosi Chef si sono confrontati sulle modalità per promuovere e sviluppare in tutto il mondo, specialmente nei paesi del nord europa e negli usa la cultura e l’adozione della Dieta Mediterranea.

La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo, come l’Italia, la Spagna e la Grecia, riconosciuto dall’UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell’umanità nel 2010.

Il regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo è tradizionale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva (grasso insaturo), rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci.

 

Nel 2010 il Comitato intergovernativo dell’Unesco ha inserito la Dieta Mediterranea nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Umanità, riconoscendo tale patrimonio appartenere a Italia, Marocco, Grecia, Spagna, Cipro, Croazia e Portogallo.

Nelle motivazioni dell’Unesco va sottolineato che non è considerato un patrimonio dell’Umanità solo la parte alimentare, ma anche l’identità e la tradizione culturale collegata alla genesi ed all’uso di questa dieta, basata su alcuni valori “sociali” quali il mangiare insieme, l’ospitalità, il dialogo ed il rispetto per la diversità culturale.

L’Unesco sottolinea anche il forte ruolo della donna nella salvaguardia delle tecniche culinarie della Dieta mediterranea e nella sua trasmissione alle generazioni future.

Questo ruolo di divulgatori e testimoni della Dieta mediterranea e delle sue tecniche gastronomiche è stato affidato nell’evento romano ad alcuni prestigiosi Chef: Gianfranco Pascucci, Stefano Vola, Salvatore De Riso, Heinz Beck, Gino Sorbillo, Guido Castagna, Salvatore Lo Porto Cristina Bowerman e Roy Caceres, che si sono alternati ai fornelli del Mediterranean Diet Roundtable, presentando alcune personali rielaborazioni dei loro piatti finalizzate ad esaltare i principi della Dieta mediterranea.

Tutti gli Chef non si sono limitati però ad un puro intento celebrativo o pubblicitario ma hanno sposato i loro piatti ad utili concetti pratici quali ad esempio, la limitazione ed il riutilizzo degli avanzi e la valorizzazione di pietanze ed alimenti “poveri” e non di moda, ma altrettando sani, nutrienti e gustosi. impegno per il quale sono stati premiati con il prestigioso riconoschimento di “MDR Chef Ambassadors” della Dieta mediterranea.

Con questo intento scopriamo ed assaporiamo la “Finta Pasta e Ceci” di Gianfranco Pascucci, da anni impegnato in progetti di valorizzazione del Pesce povero, preferibilmente di provenienza locale unito a spezie mediterranee ed erbe aromatiche.

Oppure apprezziamo l’obiettivo dello Chef Heinz Beck, tre stelle Michelin, di limitare e valorizzare gli avanzi, realizzando, davanti ai nostri occhi, la sua particolare ricetta “Giardino d’inverno” che sposa in un unico piatto ben 10 tipi diversi di verdure e di sapori.

Difendere il ruolo e la tradizione gastronomica femminile è un compito affidato all’unica donna “stella michelin italiana” la Chef Cristina Bowerman ed al suo “Brodo mediterraneo primordiale” con gnocchetti di peperoni e consommè di pollo.

Ma l’obiettivo degli organizzatori del Mediterranean Diet Roundtable e degli Chef ospiti è anche quello di sfatare alcuni “miti” dietologici. Ecco allora che spetta agli Chef Stefano Viola ed alla sua “Focaccia tradizionale contadina agli 8 cereali“, Gino Sorbillo ed alla sua Pizza margherita della Tradizione, ed alle Focacce e Farinate” di Salvatore Lo Porto sfatare il mito che i carboidrati facciano male e siano da eliminare il più possibile dalle nostre tavole.

Compito, ancor più impegnativo spetta a due grandi Chef e Pasticceri italiani, Sal De Riso con la sua magnifica “Torta al Limone di Amalfi” e Guido Castagna con i suoi golosi “cioccolatini al Gianduja“, che devono combattere contro lo stereotipo, ancor più radicato, che il dolce sia un altro ambito da eliminare dalla nostra vita.

Invece, come intuito dai nutrizionisti e dagli studiosi della Dieta mediterranea fin dagli anni 60, il problema per la nostra salute non è costituito tanto dal tipo di alimenti ma dalle quantità che ne assumiamo. Ed in questa logica anche alimenti che, nell’immaginario collettivo sono vietatissimi (dolci, carboidrati, vino, ecc) possono essere ammessi in moderate e saltuarie quantità.

Per le sue tradizionali caratteristiche la dieta mediterranea può essere un valido strumento per arginare lo sviluppo del gravissimo problema dell’obesità che ormai affligge una larga fascia di popolazione in tutti i paesi ricchi del mondo. Dalla fine degli anni ottanta del novecento, l’obesità, specialmente infantile, ha iniziato a interessare anche i paesi mediterranei a causa delle modifiche del regime e delle porzioni ed abitudini alimentari.

Per questo è stato utile che, per la prima volta, il Mediterranean Diet Roundtable, si sia svolto a Roma, dando visibilità ad un lavoro di squadra che in America già raccoglie scienziati, nutrizionisti, ma anche importatori e distributori di cibo e gestori di mense scolatiche ed ospedali. Ed è stato altrettando utile che durante le loro performance gastronomiche gli Chef fossero affiancati da un comitato scientifico composto sia da prestigiosi rappresentanti del mondo medico, quali ad esempio il prof. Giovanni Scapagnini dell’università del Molise, la professoressa Immaculata De Vivo, dell’Harvard Medical School, il prof. Ken Toong direttore dell’Università del Massachusetts, che da rappresentanti del WWF e di Slow Food, che da anni operano nella valorizzazione della tradizione e dell’ambiente legati alla Dieta mediterranea.

 

Commenti

  1. Tiffany Miller

    Bellissimo articolo. Grazie per la condivisione della tua esperienza al Mediterranean Diet Roundtable. Ottimi spunti ed informazioni per migliorare il nostro stile alimentare e soprattutto la nostra salute 🙂

Voi cosa ne pensate?