Bagnaia (Vt): Villa Lante, il giardino di svago del Cardinale

“Al risorger delle lettere e delle arti, questo genio naturale ancora rinacque e meglio si cominciasse ad abbellir le ville nel quattrocento, sembra nondimeno che prima tra le moderne più signorili fosse quella di Bagnaja presso Viterbo, cominciata nell’anno 1511, e da Francesco Gambara Cardinale a fine condotta.”

(Ippolito Pindemonte – Prose Campestri – 1817)

Bagnaia è un piccolo Borgo, situata sul tratto della Via Francigena che passa tra i monti Cimini, in provincia di Viterbo. La “città di dentro” è il cuore antico di Bagnaia, quello che conserva i maggiori luoghi di interesse storico del Borgo e dove spicca, ad esempio, una maestosa torre cilindrica davanti all’antico castello medievale, successivamente trasformato in palazzo baronale con una elegante loggia.

Passeggiando in questo cuore antico ci si trova immersi in un vero e proprio mondo incantato, dove il tempo sembra fermarsi o perdersi nell’intreccio di vicoli e slarghi che conferiscono a Bagnaia il suo irresistibile charme. Di grande impatto anche il Palazzo dei Vescovi, anche noto come Palazzo della Loggia, testimonianza del passaggio di numerosi vescovi in città al tempo di Viterbo città papale. Diversi pontefici, infatti, scelsero Bagnaia come proprio luogo di visita, villeggiatura e residenza.

Il maggior luogo di attrazione turistica di Bagnaia, tuttavia, rimane Villa Lante, preziosa ed eleganza residenza nobiliare il cui giardino è tra i più belli e celebri d’Italia.

Villa Lante

Villa Lante è, assieme a Bomarzo, uno dei più famosi giardini italiani manieristici del XVI secolo e la sua ideazione è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola.

Si chiama così dal XVII secolo, quando divenne un dominio di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, già proprietario di Villa Lante al Gianicolo a Roma. Ma la storia di questa villa inizia prima, in pieno 1500, quando il cardinale Gianfrancesco Gambara la scelse come luogo di svaghi e ameno rifugio per fuggire dagli affari romani. La scelta del luogo non fu casuale: il viterbese era particolarmente adatto a questo tipo di ville-delizia, essendo immerso nel verde, ricco di acque e poco distante da Roma e nella zona vi erano già stati realizzati sia Palazzo Farnese a Caprarola, di cui il nostro Blog si è già occupato in passato, sia il Sacro Bosco di Bomarzo che il magnifico Castello e giardino Ruspoli della vicina Vignanello.

Villa Lante si compone di due casini, pressoché identici, anche se costruiti da proprietari diversi in differenti periodi, separati da circa 30 anni. Ambedue le costruzioni quadrate hanno un piano terra ad arcate bugnate, o logge, che sostengono il piano nobile sovrastante. Il primo, fatto costruire dal Cardinal Gambara conserva al suo interno, meravigliosi soffitti a cassettoni, stucchi ed affreschi pregiati, alcuni raffiguranti Villa D’Este, il Palazzo Farnese di Caprarola, il Palazzo di Capodimonte e Villa Lante come era all’origine. Il secondo casino, è chiamato Palazzina Montalto, per il nome del cardinale, nipote di Sisto V, che lo fece costruire e venne terminato nel 1590 con affreschi di vari autori ed un importante soffitto a cassettoni decorato.

Ma sono i giardini a costituire l’attrazione principale di Villa Lante, specialmente i giochi d’acqua, dalle cascate alle fontane ai grottini sgocciolanti, posizionati lungo il percorso di visita. Le due palazzine simmetriche, a pianta quadrata sembrano non voler interrompere il flusso d’acqua, elemento naturale e vero protagonista della Villa, che scende con impeto anche se incanalato tra le fauci di un gambero in peperino simbolo del cardinale Gambara o raccolto nella Fontana dei Giganti raffigurazione dell’Arno e del Tevere e simbolo marmoreo degli ottimi rapporti che, all’epoca, correvano fra il Papa ed i Medici di Firenze.

Il cuore del complesso, è un bacino centrale con la celebre Fontana dei Mori del Giambologna: quattro mori, a grandezza reale, disposti a formare un quadrato attorno a due leoni; tengono in alto la montagna araldica sormontata dal getto della fontana in forma di stella, lo stemma della famiglia Montalto.

Questo è il punto focale di questa insolita disposizione di casini e giardini, il più centrale, quello che si aspetterebbe veder occupato da un grande palazzo di famiglia. Al contrario delle aspettative del visitatore è invece il giardino ad essere concepito non come una mera appendice del palazzo di famiglia, ma come parte integrale dell’originale concezione della villa nel suo insieme.

Superato questo parterre principale il visitatore può inerpicarsi attraverso querce, lecci e platani, scorgendo fontane e sculture che si aprono attraverso inaspettati scorci, e rivedendole ancora in contesti inattesi. Si arriva quindi al primo dei giardini a terrazza ascendenti: qui, alloggiata tra due scalinate in pietra, vi è la Fontana dei Lumini, una fontana circolare a gradini; sul ballatoio di ciascun gradone, da fontane più piccole a forma di lucerne ad olio sgorgano piccoli zampilli d’acqua

Sulla terrazza successiva, la terza, vi è un enorme tavolo di pietra con un fresco ruscello che l’attraversa nel mezzo. Acqua utilizzata per tenere freschi frutta e verdura durante i pasti degli antichi proprietari consentendo al Cardinal Gambara di intrattenere i suoi ospiti con picnic anche nei mesi estivi più torridi.

Proseguendo sulla quarta terrazza superiore vi sono ancora fontane e grottini, e due piccoli casini che fanno da cornice ad altre fontane completando una composizione conosciuta come ‘teatro delle acque‘.

In pratica tutto il perimetro della Villa è attraversato da un ruscello naturale che si snoda seguendo il pendio del terreno e giunge, attraverso i gorgogli delle tante fontane, nel calmo laghetto nella Fontana dei Mori, cuore del percorso. Percorso che concluderà la nostra visita e la nostra giornata arrivando anche al nostro cuore di moderni viaggiatori in cerca di ristoro, bellezza e svago, proprio come desiderato dall’antico Cardinale per tutti i suoi ospiti.

La bellezza di Villa Lante. nel 2011 è stata premiata quale “Parco più bello d’Italia”, e nel 2014 le è stata dedicata una moneta commemorativa in argento dal valore nominale di 5 euro, inserita nella serie “Ville e giardini d’Italia. La Villa ed i suoi giardini fanno parte del Polo Museale del Lazio e anche dell’Associazione Grandi Giardini Storici

Hai commenti da fare, domande da porre, pensieri da condividere su questo Post?
Scrivimi su lamberto.giroviaggiandoblog@gmail.com

 

Voi cosa ne pensate?