Secondo un’antichissima leggenda etrusca, citata anche da Virgilio nell’Eneide, Dardano, figlio di Giove e della pleiade Elettra, mentre era nel pieno di una battaglia su un colle che dominava la Valdichiana, fu raggiunto alla testa da una lancia. Il violento colpo gli centrò l’elmo, sfilandoglielo dalla testa, ma Dardano rimase incolume. L’eroe cercò a lungo quel prodigioso copri capo che gli aveva salvato la vita, ma non riuscì a ritrovarlo. Si rivolse, allora, a un indovino, che gli disse che la Madre Terra aveva voluto con se l’elmo, perché era suo volere che proprio in quello stesso luogo sorgesse una città altrettanto forte.
Dardano, allora, fondò la città, la circondò di mura e la chiamò Corito (dal greco corys, cioè “elmo”). Lasciò poi l’Italia per l’Asia minore, ove nella zona dello stretto dei Dardanelli, che da lui prende nome, i suoi discendenti avrebbero fondato la città di Troia. Come tutti sanno, sempre attraverso l’Eneide, mentre i greci espugnavano Troia, dalla città sarebbe fuggito Enea, che approdato nel Lazio, avrebbe dato vita ad una nuova stirpe che, attraverso Romolo e Remo, avrebbe fondato Roma.
Per questo, tutt’oggi i cortonesi affermano fieramente che la loro città è ” la nonna di Roma“ .
Similmente alla sua “nipotina” anche Cortona è dotata di grande fascino e bellezza grazie alla sua architettura tipicamente medievale, fatta di antichi palazzi, vicoli stretti e acciottolati, piccole botteghe artigiane e trattorie tipiche toscane.
Dolcemente adagiata su una collina da cui si può spingere lo sguardo sia verso la Valdichiana che verso il Lago Trasimeno, Cortona è ricca di musei, di opere d’arte medievali e rinascomentali e vanta numerosi appuntamenti artistici ed enogastronomici.
Il modo migliore per visitarla è proprio prendere un pò di coraggio e perdersi fra i suoi vicoli e le sue piazze, senza un itinerario prestabilito. Sulle vie principali del centro si affacciano bei bar, negozi di artigianato, caratteristici ristoranti e tante gallerie d’arte. Splendide le due Piazze principali e contigue: Piazza della Repubblica, con la sua imponente scalinata di accesso al Palazzo del Capitano del Popolo, e Piazza Signorelli su cui si affacciano l’omonimo Teatro e il Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (MAEC).
Grazie al suo centro storico tipicamente toscano, Cortona è amata e visitata da moltissimi turisi stranieri, specialmente inglesi ed americani. Nei paesi anglosassoni il successo turistico di Cortona è dovuto anche al successo di un film “Sotto il sole della Toscana“, con Raoul Bova e Diana Lane, girato quasi totalmente in città. Similmente a quanto fanno i turisti stranieri davanti a Fontana di Trevi a Roma, ogni giorno numerosi turisti americani si affacciano su Piazza Signorelli desiderosi di farsi un “selfie” davanti alla fontana della piazza, dove è stata girata una delle scene più romantiche del film. Peccato che, contrariamente a Roma, la fontana tanto desiderata non esista, perchè fu realizzata solo per arricchire la scenografia del film e smontata a fine riprese.
Ma anche senza la romantica e leggendaria fontana sia Piazza della Repubblica che Piazza Signorelli meritano comunque una visita ed una foto per la loro bellezza. Anzi, su Piazza Signorelli si affaccia uno dei Musei più importanti di Cortona: il Museo dell’Accademia Etrusca.
L’Accademia etrusca, fondata nel 1727, per volere dei Granduchi di Toscana, nasce concretamente per opera dei fratelli Venuti (Marcello, Filippo e Ridolfino) quale centro di ricerca della civiltà etrusca. Un centro di ricerca particolarmente scientifico ed all’avanguardia per l’epoca tanto da richiamare l’attenzione degli intellettuali di mezza Europa.
In epoca etrusca Cortona era stata una città molto importante e potente grazie alla sua posizione strategica, che permetteva un ampio controllo dei territori che facevano parte della lucumonia etrusca. Furono costruite proprio dagli Etruschi nel IV secolo a.C. le imponenti mura che circondano, ancora oggi, la città per circa tre chilometri, le tombe nobiliari dette, per la loro forma, “a melone” sparse nei dintorni della città e il monumentale altare funerario adornato da sfingi, esempio unico in Italia. A Cortona è stata ritrovata anche la Tabula Cortonensis, una lamina bronzea con una delle più lunghe iscrizioni in lingua etrusca.
Al piano terra, di Palazzo Casali, sede storica dell‘Accademia, è illustrata la storia degli insediamenti etruschi e romani del territorio, attraverso l’esposizione del più importanti reperti archeologici, prime fra tutti proprio la celebre Tabula Cortonensis.
Ai piani superiori del nuovo museo sono visibili le antiche collezioni dell’Accademia Etrusca, che ripercorrono la fortuna dell’etruscologia e del collezionismo nel Settecento e nell’Ottocento, con lo straordinario lampadario etrusco, la collezione dei bronzetti, la sezione egizia e la biblioteca settecentesca.
Passeggiando fra queste sale scopriamo anche i progetti originali della fondazione della Città della Valletta, capitale di Malta, che fu ideata e realizzata proprio da un architetto militare cortonese: Francesco Laparelli.
Se quindi gli abitanti di Cortona possono informalmente vantarsi di essere i nonni di Roma, possono anche vantarsi di essere ideatori e parenti anche della Capitale Europea della Cultura del 2018, a cui il nostro Blog Giroviaggiando ha già dedicato uno specifico articolo (leggi qui).
Usciti dal Museo dell’Accademia poche centinai di metri di vicoli medievali ci separano dal Duomo di Cortona, dedicato a Santa Maria Assunta. Di origine medievale, ospita al suo interno numerose opere d’arte, molte delle quali provengono da chiese cortonesi distrutte o soppresse, fra le quali la Madonna della Manna, teracotta dipinta del XV secolo, la madonna del Pianto del XIII secolo e l’Adorazione dei pastori di Pietro Berrettini, detto Pietro da Cortona.
Di fronte al Duomo vale una visita lo splendido Museo Diocesano che conserva importanti opere di Pietro Lorenzetti, Beato Angelico, Bartolomeo della Gatta, Sassetta e Luca Signorelli, oltre ad arredi sacri di notevole pregio. L’Annunciazione del Beato Angelico, il Compianto del Cristo Morto e la Comunione degli Apostoli del Lorenzetti meritano, da sole, il costo del biglietto.
Completata la visita lasciamoci prendere nuovamente dalla magica atmosfera di Cortona, dai suoi vicoli e grazie ad una breve salita, arriviamo alla Fortezza del Girifalco da cui si domina e si osserva tutta l’intera Vadichiana. Con un pò di fortuna ci potremo godere il tramonto, che colora di poesia i tetti e le chiese di questa magica e bellissima “Nonna di Roma“.