Tornareccio (Ch): alla corte della Regina del Miele

Tornareccio è un piccolo Borgo di 1800 abitanti in provincia di Chieti. Circondato da un ridente paesaggio di colline, gli fa da sfondo il Monte Pallano (1020 m.slm), dove, secondo le leggende locali, il Diavolo in persona in una grotta. custodirebbe un grande tesoro in oro, argento e rame, da dare in cambio a chi vuole donargli l’anima.

Ma il vero Tesoro di Tornareccio non è un metallo prezioso ma il Miele. Il Borgo è infatti uno dei massimi centri abruzzesi di lavorazione del miele. In questo paesino di neanche duemila abitanti, ci sono più di 10.000 alveari che producono oltre 250 tonnellate di miele all’anno, pari a circa il 5% del miele prodotto in Italia.

Non è un caso che Tornareccio venga considerata una delle capitali italiane del Miele, tanto da essere fra i Borghi fondatori dell’Associazione “Città del Miele“.

Ogni anno al prezioso alimento viene dedicata una specifica manifestazione “Tornareccio Regina di Miele, che oggi siamo venuti ad esplorare e che colora il Borgo di stand ed iniziative sparse per tutto il centro storico. Ad accogliere gli appassionati, nella due giorni della festa, numerosi stand delle aziende produttrici locali e mieli sia delle varietà uniflorali, cioè ottenuti dal polline di una sola tipologia di fiore – agrumi, girasole, acacia, castagno, coriandolo, ciliegio, sulla, solo per citare i principali – che millefiori. Naturalmente questo speciale percorso del gusto non trascura tutte le possibili declinazioni del miele come gli abbinamenti con frutta secca, formaggi, peperoncino, spezie, crema di nocciole, infusi, liquori, torroni, cioccolatini, gelati, caramelle, o gli altri prodotti dell’alveare quali Propoli e Pappa reale.

La tradizione della lavorazione del miele a Tornareccio, risale agli ultimi decenni dell’ottocento, quando alcune famiglie locali, per migliorare il livello di sostentamento della propria famiglia iniziarono a dotarsi di piccoli alveari per produrre miele, inizialmente per auto consumo. Con il tempo iniziò un cammino di sviluppo che portò all’evoluzione dell’apicoltura locale da attività finalizzata alla sussitenza, a vera e propria esperienza imprenditoriale. Grazie ai numerosi boschi di castagno del vicino Monte Pallano, il miele prodotto fu, fin dall’inizio, di ottima qualità. Ma è grazie alla tecnica del “nomadismo”, ovvero quella originale modalità di produzione che, grazie allo spostamento notturno delle arnie alla ricerca delle piantagioni migliori in tutta Italia, permette la produzione di una grande quantità e varietà di mieli, che i 30 produttori di Tornareccio riescono a produrre circa la metà del miele di tutta la regione Abruzzo.

Ci lasciamo coinvolgere da questo dolce paradiso di profumi e di colori, gironzolando fra i vari stand dei produttori locali. Alcuni, come l’Apicoltura Luca Finocchio, hanno organizzato una vera e propria “full immersion” nella propria struttura produttiva, accompagnando i visitatori a conoscere le varie fasi di raccolta e lavorazione del miele e la cosiddetta tecnica della “smielatura”.

Apicoltura Delizie dell’Alveare – Tornareccio
Apicoltura Luigi Scaccia – Lanciano
Adi Apicoltura – Tornareccio
Fioriti Apicoltura
Apicoltura Luca Finocchio – Area didattica
Apicoltura Luca Finocchio – Tornareccio

All’interno della manifestazione scopriamo anche una specifica area dedicata all’artigianato manuale. Tra i tanti ci colpisce la lavorazione in pizzo e cristalli di Chiara Pedriale e la magia con cui lavora al Tombolo, una speciale tecnica di tessitura che utilizza come strumenti dei bastoncini detti fuselli attorno ai quali viene arrotolato il filo necessario alla lavorazione. Una tecnica che richiede molto tempo e pazienza o come dice Chiara stessa “passione”.

Chiara Pedriale – Magie di Filo e Cristalli
Mauro TamburrinoTecnica del Legno

 

Altrettanta pazienza, amore e passione la troviamo nelle mani e nei lavori di Mauro Tamburrino, intagliatore del legno, capace di realizzare sculture, oggettistica e bassorilievi in legno, in diretta sotto gli occhi del turista commitente.

Ma la festa di Tornareccio non è solo miele, tra gli stand troviamo anche molte sorprese enogastronomiche della zona, vino, birra artigianale al miele, saponi e creme in latte d’Asina, particolarmente efficaci contro la psoriasi.

Girando fra i vicoli del Borgo di Tormareccio scopriamo che il miele non è l’unica forma di bellezza locale, sui muri di molte case del paese scopriamo dei bellissimi mosaici artistici, dedicati alla quotidianità locale e quindi anche al rapporto d’amore e gratitudine verso le api, che con il loro lavoro quotidiano hanno contribuito alla ricchezza di questo piccolo paese teatino.

Questa singolare manifestazione artistica, è nata per desiderio di Alfredo Paglione, noto gallerista milanese di origini tornarecciane, di voler realizzare nel suo paese natio un museo di arte contemporanea all’aperto. Come molte volte succede, persone che hanno fatto fortuna altrove decidono di ridonare al proprio paese natio un pò della fortuna e della bellezza che la vita ha donato loro. In questo modo, grazie al mecenatismo di Alfredo Paglione è nato, all’interno del paese, un percorso artistico a disposizione di tutti, cittadini e turisti.

Un percorso unico nel suo genere, che celebra le api, natura e la quotidianità dei gesti e che presenta delle vere e proprie sale tematiche: si va dalla “piazzetta degli artisti”, nel centro storico, dove sono esposti i mosaici firmati da artisti del calibro di Severini, Sassu, Mattioli, Sughi, Cascella e Ortega, alla Via Crucis in via del Carmine, con le quindici stazioni reinterpretate in chiave contemporanea, che conducono al santuario della Madonna del Carmine. I mosaici sono poi espressamente collocati sui muri della case in modo da permettere ad ogni singolo abitante di essere non solo parte integrante di un singolare museo, ma con il suo vissuto di arricchirlo di giorno in giorno.

 

A questi mosaici è dedicata un’apposita manifestazione “Un mosaico per Tornareccio“. Importanti artisti italiani e stranieri realizzano appositamente per Tornareccio dei bozzetti. Questi bozzetti sono esposti per un mese e gli stessi abitanti, supportati da una giuria tecnica stilano attraverso una votazione la graduatoria che sancisce i bozzetti destinati a diventare mosaici. Ogni anno l’opera vincitrice viene trasformata in mosaico a spese del Comune di Tornareccio. I mosaici scelti da tutto il paese vengono realizzati a Ravenna, capitale indiscussa dell’arte musiva, dalla locale cooperativa mosaicisti e collocati sulle pareti della case. In contemporanea, nell’ultima settimana di agosto, viene realizzato anche un corso di mosaico, aperto a tutti, con iscritti provenienti da tutto il mondo e con docenti mosaicisti professionisti.

Così anno dopo anno, grazie alla filantropia ed all’operosità dei suoi abitanti ed alla sapiente gestione dei suoi amministratori, alla dolcezza del miele si è aggiunta anche la bellezza dell’arte per fare di questo piccolo Borgo abruzzese uno scrigno di sorprese ed opportunità. Sorprese ed opportunità di bellezza che oltrepassano i limiti del paese e che consentono, se ne avete voglia, di scoprire i resti archeologici del Monte Pallano, dalla cui vetta si vede il mare Adriatico, il lago di Bomba o la vicina Riserva naturale delle Cascate del Rio Verde.

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