Insieme alla nostra Inviata speciale Emanuela, entriamo nel cuore produttivo e nella storia di una delle icone del Made in Italy, la Martini & Rossi a Pessione di Chieri
Agitato, non mescolato.
“… mi raccomando: agitato, non mescolato”, è il modo con cui il famoso agente segreto 007 ordina il suo Vodka Martini, cocktail composto da mezza parte di Vermouth e 3 di Vodka, una oliva verde.
Il cocktail deve parte del suo nome ad una azienda multinazionale italiana, la Martini & Rossi, che ha commercializzato questo vino liquoroso, rendendolo famoso in tutto il mondo. A parte la notorietà data dal cinema, la storia di Martini & Rossi è fatta di tanti aspetti che vanno dal cinema, appunto, alla pubblicità, allo sport, oltre che, ovviamente, ai suoi prodotti, il tutto condito da una grande passione. Tutto questo è custodito in una delle sedi produttive, a Pessione di Chieri, in provincia di Torino, presso Casa Martini.
Potevo io, Emanuela, in uno dei miei viaggi a Torino, farmi mancare questa esperienza? E soprattutto, potevo non coinvolgere la mia amica Maria Rosa, degna complice in queste mie scorribande? (leggete l’articolo del Blog, dedicato al Antico Forno Flamini). Ovviamente no, e così, in un pomeriggio piovoso, ci siamo incamminate in quel di Pessione, per fare la visita.
Il primo impatto è notevole: nel cortile è in bella vista la Lancia Delta HF Integrale Martini, auto storica che ha portato tanto lustro ai nostri colori nel rally: in 6 stagioni nel Campionato del Mondo Rally la Lancia ha totalizzato 46 vittorie: il bottino raccolto dalla sola Delta HF Integrale nelle sue varie evoluzioni conta ben 35 vittorie e 96 podi. È inconfondibile con i suoi colori Martini, fondo bianco con linee rosse e blu.
Un po’ di Storia….
Era il 1 luglio 1847 quando quattro commercianti piemontesi, Clemente Michel, Carlo Re, Carlo Agnelli ed Eligio Baudino, scelsero di costituire a Torino una Distilleria Nazionale da spirito di vino all’uso di Francia denominata Michel Re Agnelli e Baudino, antenata della Martini & Rossi. Nel 1863 la società si ristruttura e prende il nome di Martini, Sola e C.ia: vi compare un terzo socio, il liquorista Luigi Rossi, che già collaborava con la precedente gestione. Nel 1864 la sede produttiva è trasferita a Pessione (To), i soci vi acquistano una palazzina dotata di cantine e circondata una estensione di terreno dove saranno edificati successivamente i successivi reparti aziendali e che oggi è sede anche di Casa Martini.
Fin da subito i riconoscimenti che ricevono sono tanti e accrescono velocemente la loro fama in tutto il mondo. La società potrà fregiarsi del titolo di fornitore ufficiale di molte Case Reali in Europa e nel 1922 persino dell’Imperatore del Giappone.
Nei primi anni del Novecento la Martini & Rossi compie un balzo in avanti in termini di produzione e fatturato, distaccando a grandi passi molte aziende dell’epoca.
La prima succursale nasce nel 1883 a Buenos Aires; a quella farà poi seguito l’apertura delle sedi di Ginevra (1886), di Barcellona (1893), di Londra (1900), di Parigi (1906) e di Bruxelles (1907), seguite da New York, Hong Kong, Istambul, Bucarest, Yokohama ed altre.
Gli anni cinquanta segnano il rilancio della Martini & Rossi, che si trasforma in Società per Azioni. In questi anni alle celebri firme della cartellonistica Martini & Rossi si affiancano nomi come Armando Testa, Mario Rossi, Attanasio Soldati, Andy Warhol.
Successivamente la società comincia a sperimentare nuove iniziative di comunicazione e di immagine, a cominciare dalle Terrazze Martini (aperte tra il 1948 e il 1965 a Parigi, Milano, Londra, Bruxelles, Barcellona, San Paolo del Brasile e Genova). Nel 1961 si inaugura a Pessione il Museo Martini di Storia dell’Enologia. Nel 1970 nasce il Martini Racing Team.
Nel 1987 il Gruppo Martini incontra un altro grande gruppo multinazionale americano, la Bacardi Limited, a cui affida la distribuzione dei suoi prodotti negli Stati Uniti. Sei anni più tardi avviene la fusione dei due Gruppi in un’unica grande entità produttiva, commerciale e distributiva, il Gruppo Bacardi-Martini.
La storia dell’azienda quindi, è uno spaccato della storia del nostro Paese, sia in termini industriali ma soprattutto dal punto di vista culturale, sportivo e creativo. Le Terrazze Martini, nate negli anni ’50 e ’60 del Novecento, in tutte le principali città europee erano punto di riferimento per tutto ciò che di rilevante, da un punto di vista culturale ed artistico. Le sponsorizzazioni sportive, iniziate nel 1925 con la Gran Coppa ciclistica, allargatesi poi alle gare automobilistiche, (rally, Formula 1), fino ad arrivare ai premi sportivi in varie discipline, hanno contribuito molto alla storia e a portare nel mondo il prestigio del nostro paese.
Essere in un posto così denso di storia, di dedizione e di passione non può che incuriosire, facendo venir voglia di saperne di più. E così succede a Maria Rosa e a me, che iniziamo la visita partendo dagli inizi della storia, presso il Wine Museum di Casa Martini.
Entriamo nel Museo…
All’ingresso ci accolgono queste anfore, primi contenitori dei vini prodotti.
Camminiamo in mezzo ai vari macchinari che mano a mano si sono sempre più evoluti, a testimonianza di una continua ricerca all’insegna della tradizione unita all’innovazione.
Appassionate di erbe come siamo, ci luccicano gli occhi nel vedere questi distillatori.
Tutto è curato, anche i carretti con cui venivano trasportati sia le materie prime che i prodotti finiti.
Vediamo nella Botanical Room, l’insieme degli ingredienti per creare il Vermouth, declinato poi nelle varie versioni (bianco, rosè, rosso, dry, extra dry). Viene ottenuto da vini bianchi zuccherini dal sapore neutro e delicato (bianco secco), da alcol a 95–96°, da zucchero (saccarosio) e da piante aromatiche, delle quali la più importante è l’assenzio maggiore (Artemisia absinthium L.) una pianta della famiglia delle Asteraceae.
Il risultato è un vino liquoroso bianco, prodotto di gradazione alcolica non inferiore al 16% e non superiore al 22% in volume e che deve contenere artemisie.
Gli aromi derivano da (fonte: Wikipedia):
- foglie o piante intere di artemisia o assenzio (aroma principale prescritto dalla legge n. 108 del 16 marzo 1958, ad esclusione di alcuni tipi destinati all’esportazione), di camedrio, di cardo santo, della centaurea minore, della coca, dell’issopo, della maggiorana, della melissa, del dittamo, del timo, della salvia;
- i fiori di camomilla, di luppolo, di sambuco, di zafferano, chiodi di garofano;
- i frutti di anice stellato, di finocchio, di coriandolo, di cardamomo, di arancio (cortecce), macis, noce moscata, fava tonka, vaniglia;
- le radici di angelica, di calamo aromatico, di enula campana, di galanga, di genziana, d’imperatoria, di ireos, di zenzero, di zedoaria;
- le scorze di cannella, di china, di melograno;
- il legno di quassia;
- il succo di aloe.
Il Vermouth non è l’’unico prodotto della Martini: con il suo marchio vengono infatti commercializzati aperitivi, bitter, amari (la rinomatissima China Martini) e spumanti (Martini Asti®).
E con lo studio della composizione di questo vino liquoroso, è andato di pari passo quello del layout delle bottiglie e anche del tipo di bicchieri da abbinare. Una sezione apposita del museo contiene vari esempi.
E non finisce qui: l’indotto che si sviluppa riguarda anche l’arte di servire i liquori e quindi la creazione di servizi da liquore, splendide creazioni in bella mostra di sè nelle case dei più abbienti.
L’esperienza presso Casa Martini non si esaurisce qui: andando avanti nella visita si incontra anche un barman virtuale, a cui si possono chiedere le ricette di alcuni dei più famosi cocktail a base dei prodotti Martini. È molto divertente ed istruttivo “dialogare” con lui nonchè istruttivo, poichè mostra anche la preparazione dei suddetti. Peccato solo che poi non si possano degustare.
La sala con il barman virtuale introduce l’altro settore di Casa Martini, non meno importante dei prodotti: quello del Mondo Martini, la pubblicità in primis. I cartelloni d’autore dedicati a questa azienda hanno fatto davvero storia, entrando nell’immaginario delle generazioni degli anni a partire dai 50 in poi.
E quanti testimonial reclutati per le pubblicità: da Ernesto Calindri e Franco Volpi.
E più recentemente sono ingaggiati Charlize Theron, Sharon Stone, Gwyneth Paltrow e George Clooney. È diventato subito famoso lo slogan recitato da Clooney: “No Martini? No party!”
La visita non poteva concludersi se non con una bella degustazione, che Maria Rosa ed io abbiamo molto apprezzato. Guidate con competenza dal personale, abbiamo gustato alcuni dei prodotti più nuovi (almeno per noi), con somma reciproca soddisfazione. Abbiamo brindato allo splendido pomeriggio passato insieme, a questa eccellenza fatta di tanta passione e al buon bere.
Informazioni pratiche
Attualmente Casa Martini è visitabile tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10 alle 18 . Sul sito internet dell’Azienda, troverete tutte le informazioni sui diversi tour proposti per la visita (Link) . In attesa della visita, è possibile fare il tour virtuale (Link). Riguardo la visita, due sono le modalità: il self-tour, con audioguida, presso il museo di storia dell’Enologia, la Gallery del Mondo Martini e degustazione finale; il tour guidato, della durata di circa 1 ora e mezza, stesso itinerario. Questo può essere declinato per gruppi o individuale.
I riferimenti per pianificare la visita: https://www.martini.com/it/it/casa-martini/
Ho quasi finito la mia scorta di Martini, quasi quasi ci faccio nuovamente un salto. Venite con me?
Commenti
great post! bravissimma! visitiamo presto!
del Post
Grazie 😉