Roma, Villa Caffarelli: la bellezza liberata della Collezione Torlonia

Se amate visitare e vedere luoghi, oggetti, occasioni d’arte e di bellezza a lungo nascoste, non lasciatevi sfuggire la mostra “I Marmi Torlonia. Collezionare capolavori” che fino al prossimo 9 gennaio 2022 si svolge all’interno degli spazi, anche questi sconosciuti ai più, di Villa Caffarelli, sul lato destro di Piazza del Campidoglio.

La mostra raccoglie oltre 90 opere selezionate tra i 620 marmi catalogati della Collezione Torlonia, la più prestigiosa collezione privata di sculture antiche al mondo. Un insieme eccezionale di opere: sarcofagi, busti e statue Greco-Romane frutto di una serie di acquisizioni delle maggiori collezioni patrizie romane, oltre che di scavi nelle terre di proprietà della Famiglia. Collezione non più visibile dal 1976, quando ancora si trovava nella vecchia sede del Museo Torlonia a Via della Lungara, a Trastevere.

Passeggiando per le diverse sale, in cui è articolata la mostra scoprirete la bellezza di queste straordinarie opere d’arte antica, ma conoscerete anche la storia di questa collezione speciale nata ad inizio ‘800 ma inglobando collezioni più antiche.

La Collezione Torlonia

Il primo nucleo della collezione risale agli inizi del 1800, quando, tramite asta pubblica, entra nel patrimonio Torlonia la collezione dello scultore Bartolomeo Cavaceppi (1717-1799), il più celebre restauratore di statuaria antica del Settecento. Si trattava di una raccolta enorme di marmi antichi, terrecotte, bronzetti, modelli e calchi, che si trasforma nel nobile decoro delle principali residenze della famiglia, tra le quali la Villa sulla Nomentana.

Questo primo nucleo della collezione Torlonia fu la base per acquisizioni successive, quali l’acquisto, nel 1816, di circa 270 opere, provenienti della Galleria del Palazzo del marchese Vincenzo Giustiniani, l’attuale sede del Senato. Entrano così nei beni Torlonia l’Hestia Giustiniani, ma anche il c.d. Euditemo di Battriana, e soprattutto la straordinaria serie dei busti imperiali e dei ritratti, secondi per importanza solo a quelli dei Musei Vaticani e Capitolini. In parallelo procedono e si intensificano, nella seconda metà dell’Ottocento, i rinvenimenti archeologici dalle numerose proprietà suburbane della famiglia, spesso coincidenti con antiche residenze di età imperiale (scavi sulla via Latina, della Villa di Massenzio, della Villa dei Quintili, di Porto, per ricordare i più celebri).

Grazie a questi ritrovamenti ed acquisizioni la Collezione Torlonia diventa una collezione di collezioni, come un gioco di scatole cinesi, in cui una raccolta base del Sei o Settecento racchiude in sé pezzi provenienti da collezioni ancor più antiche.

La Mostra dei Marmi Torlonia

Questa storia secolare di amore per l’arte e la bellezza antica, voi la potete ripercorrere visitando le cinque sezioni in cui è suddivisa la mostra “I Marmi Torlonia. Collezionare capolavori

Il percorso ripropone, in parte, la filosofia del primo Museo Torlonia, realizzato a Via della Lungara con 77 sale di esposizione, aggregando le opere per soggetti armonici (animali, busti, sarcofagi, ecc) e per fase temporale di acquisizione.

Ad aprire il percorso l’unico bronzo dell’intera raccolta, una statua di Germanico, nipote di Augusto, proveniente dalla Sabina. Soggetto abbastanza raro nella scultura imperiale romana, visto che sono giunte a noi solo due statue bronzee dello sfortunato nipote di Augusto, questa e quella visibile al Museo Archeologico di Amelia.

Nelle sale e sezioni successive potrete ammirare una selezione delle migliori opere della Collezione Torlonia. Tra i veri e propri capolavori: l’Hestia Giustiniani, la Pallade di Porto, la colossale Testa di Apollo di Kanachos, due esemplari dell’Eirene di Cefisodoto padre di Prassitele, l’Afrodite Anadiomene, l’Atleta di Mirone, il Diadumeno di Policleto, il ritratto noto come Eutidemo di Battriana, la Fanciulla di Vulci, l’eccezionale rilievo di Portus con la rappresentazione degli edifici, delle navi, delle divinità protettrici e della vita commerciale dell’antico porto di Roma, pregevolissimi sarcofagi, come quello delle fatiche di Ercole e per finire, la splendida serie di un centinaio di ritratti, in maggior parte imperiali.

A questo proposito, guardando i busti dei grandi imperatori della storia di Roma, stupisce e fa tenerezza trovare anche quello di Romolo Augustolo, ultimo imperatore romano d’occidente, deposto da Odoacre nel 475 dopo Cristo, quando era poco più di un ragazzo.

La mostra permette anche di scoprire la diversa “filosofia” di salvaguardia e restauro adottata della nascita della Collezione ad oggi. Oggi il restauro contemporaneo è un momento di conoscenza in cui si getta nuova luce sulla storia delle opere senza però toccarne la realtà concreta in cui sono state ritrovate, mentre in antichità gli interventi miravano al recupero dell’interezza della scultura ricostruendo le parti mancanti o deteriorate. Anche in questo caso la mostra ci svela restauri e ricostruzioni volte a valorizzare le opere, come quelli affidati a grandi artisti dell’epoca, come il Maderno o Bernini.

La mostra sfocia infine nell’Esedra dei Musei Capitolini, dove sono stati raccolte per l’occasione le statue di bronzo che il papa Sisto IV donò al popolo romano nel 1471 e l’originale della statua equestre del Marco Aurelio.

Villa Caffarelli in Campidoglio

Come abbiamo già detto questa mostra eccezionale che rende visibili opere d’arte non fruibili dal 1976, è ospitata in un’altrettanto nuova location da visitare e scoprire con attenzione: Villa Caffarelli.

Villa Caffarelli in Campidoglio, è stata per anni, un’ala segreta del complesso dei Musei Capitolini, preclusa al pubblico da decenni di oblio. Oltre seicento metri quadri di saloni e ambienti che si trovano proprio sotto la terrazza Caffarelli, al contrario, conosciutissima caffetteria gourmet del museo comunale capitolino.

La storia di Palazzo Caffarelli comincia con Giovanni Pietro I Caffarelli, che era stato paggio di Carlo V e aveva ospitato l’Imperatore nel palazzo a via del Sudario durante il suo soggiorno romano nel 1536. Come ringraziamento, Carlo V gli aveva donato la spianata sulla Rupe Tarpea, che all’epoca era ormai ridotta a zona di pascolo per capre, tanto da avere acquisito il nome – che mantiene tuttora – di Monte Caprino.

Al palazzo, che affacciava sul cortile dei Conservatori, si accedeva dal portale monumentale ad arco, ancor oggi esistente su via delle Tre Pile. Il palazzo era stato successivamente affittato nel 1823 all’ambasciatore di Prussia, e nel 1829 vi era stato fondato l’Istituto di corrispondenza archeologica (l’odierno Istituto archeologico germanico ). Negli anni i prussiani avevano poi costruito un ospedale germanico e una biblioteca, fino ad acquisire dai Caffarelli, nel 1853, la proprietà dell’intero versante occidentale del colle capitolino.

La proprietà del Palazzo e delle sue pertinenze furono recuperati dal Comune di Roma con la fine della Prima guerra mondiale ed il crollo dell’Impero tedesco, nel 1918. La struttura però non trovò pace tanto da essere inizialmente parzialmente demolita nel 1918, ma ricostruita già tra il 1922 e il 1925, per ricavarne “una terrazza con vista”, la cosiddetta “terrazza Caffarelli”, e realizzare il Museo Mussolini, in dieci sale, dove esporre le opere ed i reperti antichi emersi durante i diversi sventramenti urbani di epoca fascista, primo fra tutti quello legato alla costruzione dell’attuale via dei Fori Imperiali.

Con la caduta del fascismo e con i danni del secondo dopoguerra su questi palazzo e sui suoi spazi, cadde un rigido oblio, finito con l’attuale restauro.

Informazioni sulla mostra

La mostra si svolge ai: Musei Capitolini, Villa Caffarelli, fino al prossimo 9 gennaio 2022.

Orario di apertura: tutti i giorni ore 9.30-19.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietto d’ingresso:

Biglietti solo mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori
Preacquisto ONLINE o presso la biglietteria dei Musei Capitolini (solo per i giorni successivi e solo con carta di credito) con diritto di prevendita € 1.
Acquisto biglietti per il giorno stesso, se disponibili,:
– intero (solo mostra) € 13,00
– ridotto (solo mostra) € 11,00
– speciale scuole (solo mostra) € 4,00 (preacquisto obbligatorio esclusivamente allo 060608)
– speciale famiglie (solo mostra) € 22,00 (preacquisto obbligatorio esclusivamente allo 060608)
Biglietto ridotto:
– possessori mic card;
– 6-25 anni;
– over 65;
– giornalisti e docenti.

Biglietto cumulativo Musei Capitolini + mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori

Preacquisto ONLINE o presso la biglietteria dei Musei Capitolini (solo per i giorni successivi e solo con carta di credito) con diritto di prevendita € 1. Acquisto in biglietteria (in contanti o con carta di credito, senza diritto di prevendita) per il giorno stesso senza diritto di prevendita:
intero non residenti € 22,00
ridotto non residenti € 20,00 (biglietto valido per ragazzi dai 6 ai 25 anni, over 65, docenti)
Per i residenti in Roma Capitale e nell’area metropolitana (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):
intero residenti € 21,00
ridotto residenti € 19,00 (biglietto valido per ragazzi dai 6 ai 25 anni, over 65, docenti)

Audioguide mostra disponibili in italiano e inglese € 5,00

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