Un trekking familiare fra i laghi della Val Pusteria (Alto Adige)

Non esistono proprie montagne, si sa, esistono però proprie esperienze.

Sulle montagne possono salirci molti altri, ma nessuno potrà mai invadere le esperienze che sono e rimangono nostre.”

(Valter Bonatti – Alpinista e giornalista italiano)

Un trekking familiare fra i laghi della Val Pusteria, in Alto Adige

La Val Pusteria è di sicuro una delle valli più conosciute delle Dolomiti. Lunga quasi 70 chilometri, è un vero paradiso di cose da vedere, di paesi incantati, escursioni sulle montagne patrimonio Unesco e benessere ai massimi livelli.

Un paesaggio così ricco di montagne imponenti, mura rocciose, e malghe variopinte, come quelle della Val Pusteria, è sicuramente un paradiso per lunghe o corte vacanze attive – soprattutto nel periodo estivo.

La redazione del nostro Blog, ha deciso questa volta, di farvela raccontare, dagli occhi e dalla penna della sua inviata speciale Sara Succhiarelli, che ha visitato questa magica località con la sua famiglia ed i suoi bambini.

 

La bellezza della Val Pusteria, in Alto Adige, è incommensurabile, come del resto quella di tutte le Dolomiti. Non a caso, esse sono state dichiarate dall’ UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità, nel 2009. Il bello di queste montagne prevalentemente rocciose è che sono inframezzate da vari specchi d’acqua limpida e trasparente, che cambia colore a seconda del clima e degli orari della giornata.

Il nostro gruppo gruppo familiare, da sempre appassionato di montagna, composto da una coppia di nonni (super esperti di montagna), genitori trentenni e due bimbi di (quasi) 5 e (quasi) 2 anni, quest’anno ha scelto un soggiorno in Val Pusteria di circa dieci giorni, dedicato principalmente proprio alla scoperta dei laghetti dolomitici.

Lago di Anterselva (Antholzersee)

Il giro del lago di Anterselva è semplice e adatto anche ai meno esperti. In verità a noi piacciono soprattutto i percorsi tosti, ma con i bambini ovviamente abbiamo dovuto commisurare le forze alle loro esigenze.

Il Lago di Anterselva è facilmente raggiungibile sia con l’auto che in autobus. In auto, serve percorrere la strada statale 49 della Val Pusteria, quindi proseguire per circa 17 km lungo Via Anterselva fino al parcheggio del lago. È inoltre possibile raggiungerlo in autobus da Brunico o Valdaora, come abbiamo fatto noi.

Partendo dal Biatlon Stadion, dove ci ha lasciato l’autobus, abbiamo intrapreso il sentiero percorrendo il lato sinistro (guardando il Platzl Am See). Le cascatelle e i ruscelletti che incorniciano il bosco regalano frescura e piacevolezza anche all’udito, per via dello scorrere dell’acqua, così rilassante…

Il tempo nuvoloso che ci ha accompagnato per tutta la mattina, è stato in realtà rivelatore delle molteplici sfumature che l’acqua assume, complice una luce velata che le regala un che di magico. E nonostante a fine mattinata ci abbia colto (non proprio di sorpresa) un bel rovescio, siamo riusciti a ripararci al Platzl Am See, intendendo celebrare comunque il momento con una buona fetta di strudel.

Una volta terminata la pioggia siamo ripartiti di buona lena, e abbiamo scelto il sentiero in salita che permette di ammirare il lago di Anterselva dall’alto.

In questo percorso panoramico si trovano delle piccole stazioni informative che descrivono le specie di uccelli e di piante che si trovano nell’area percorsa, molto utili anche per raccontare e far capire ai bambini quello che stanno vedendo. Dopo la salita panoramica, il sentiero riscende per la Strada Provinciale 44 – via Anterselva di Sopra – Obertaler Strasse, lungo la quale siamo riusciti ad ammirare dei piccoli cerbiatti e che pascolavano in un prato assieme a delle capre dal pelo lungo.

A conclusione del giro ad anello si ha la possibilità di osservare da vicino il Seehaus, l’hotel che ha affaccio esclusivo e privilegiato sul lago, molto suggestivo. Visto dalla sponda opposta, infatti, emerge in eleganza e rappresenta una piccola perla frutto del lavoro umano incastonata in uno scorcio naturale. Personalmente, l’architettura dell’hotel ha rimandato la mia immaginazione a uno scenario scandinavo…

Una volta lasciato il Lago di Anterselva (Antholzersee), tornati alla nostra base “operativa” di Valdaora di Mezzo (Bz) ci siamo regalati dei buonissimi panini ai salumi e hot dog con würstel locali, un must per il paesino di Mitterolang (il nome tedesco di Valdaora di Mezzo).

Lago di Braies (Pragser Wildsee)

Se il lago di Anterselva rimanda a scenari scandinavi, il lago di Braies, reso famoso dalla serie tv “Un passo dal cielo”, rimanda a scenari…semplicemente unici. In realtà, il verde smeraldo dell’acqua, che sfuma in azzurro o grigio a seconda dei punti, disseminato di piccole barche che è possibile noleggiare per attraversarlo, a me hanno fatto pensare ad alcuni scenari thailandesi. O ancora, alla limpidezza di molte spiagge di sassi che si trovano comunque in Italia. Tuttavia non vorrei beccare gli insulti del popolo dei lettori, che magari vi son già stati… Dopotutto, è vero: il lago di Braies è assolutamente imparagonabile a qualunque altro luogo al mondo.

Noi siamo stati abbastanza privilegiati, durante la nostra vacanza, sia nel trovare bel tempo, sia pochissima gente. Questa perla naturale è generalmente presa d’assalto dai turisti e ovviamente, per quanto non perda comunque il suo fascino, è purtroppo più difficile godersela in situazioni di affollamento, evitando di ritrovarsi a scattare foto fra teste sconosciute che coprono o popolano il bellissimo panorama dolomitico.

Purtroppo ultimamente l’afflusso alla “perla dei laghi delle Dolomiti” è talmente alto che in alta stagione, (dal 10 luglio al 10 settembre), non appena i parcheggi non hanno più posti liberi, la strada viene chiusa al traffico. Tuttavia, è possibile prenotare e pagare il posto auto in anticipo.

Se, come noi cercate un’alternativa alla coda, sappiate che da Dobbiaco e da Villabassa e Monguelfo, potete arrivare in tutta comodità con i bus di linea al Lago di Braies. In tutte e tre le località gli autobus e i treni si fermano anche direttamente nelle stazioni ferroviarie, l’ideale se desiderate arrivare in treno.

Se, come miei suoceri, visitate il lago di Braies in pieno inverno avrete la possibilità di attraversarlo addirittura a piedi. Un miracolo? No, in pieno inverno l’acqua ghiaccia in modo talmente massiccio che si può camminare sulla superficie del lago senza pericolo, scivoloni a parte! Invece a noi, nonostante non fosse caldissimo, il Lago invitava più a fare un bagno, tanta la trasparenza e la calma di acque incontaminate, perfette. Naturalmente non è possibile farvi realmente un bagno non solo perché le acque sono veramente gelide ma anche perché esiste un rigoroso divieto, il lago si trova infatti all’interno di un parco naturale tutelato dall’UNESCO.

Al pari del Lago di Anterselva, quello di Braies (Pragser Wildsee) può essere circumnavigato a piedi. Noi abbiamo fatto così, stavolta percorrendo il sentiero che parte alle spalle l’omonimo Hotel e il Parcheggio P1 che vi si trova davanti. Arrivati più o meno a metà percorso, ci siamo allontanati dalle rive per percorrere il sentiero che raggiunge Malga Foresta, e poter mangiare a piedi scalzi nella bella vallata in cui è posizionata, ma sul prato. Il fiumiciattolo che separava la nostra postazione pic nic e la Malga era, ça va san dire, pulitissimo, e in esso abbiamo immerso piedi a borracce, per mantenere tutto ancor più fresco.

Dopo una pausa alla Malga, dove poi abbiamo preso dolce e caffè, mentre i bambini giocavano sulle altalene, siamo ripartiti per il Lago, e far l’altra metà della “circonferenza”. Abbiamo incontrato una mucca che faceva la vamp, prestandosi alle foto dei viaggiatori e ovviamente neanche noi non ci siamo sottratti. Vivere in una città non consente di fare determinati incontri con grande frequenza…come nemmeno quella di vedere un fiorente “asilo nido” di girini neri, che affollano la riva del lago in piscinette di acqua trasparente su pietre grigio ghiaccio.

Proseguendo, però, il trekking si fa più avvincente, con vari punti d’ombra e una divertente alternanza di salite e discese. In alcuni punti il percorso consente di camminare esclusivamente in fila indiana e godere di una vista privilegiata del Lago e delle montagne che lo incorniciano, specialmente il Croda del Becco, che svetta in tutta la sua maestosità.

A fine giro, riavvicinandosi al parcheggio, il Lago di Braies ( Pragser Wildsee) presenta un piccolo allungamento, caratterizzato da acqua bassa e verdissima, un sentiero appianato e sabbioso, seppur ombreggiato dagli alberi del confinante bosco, e lo specchio d’acqua adornato dalle piccole barche di legno arenate attorno alla palafitta (famosissima, perlomeno perché presente in milioni di foto) dove risiede l’ufficio per affittarle. Quest’ultimo tratto, svolto a metà pomeriggio, è particolarmente affascinante, come i botti finali che segnano la conclusione di uno spettacolo di fuochi d’artificio.

E’ ora di tornare a casa, a salutarci, un tenerissimo scoiattolo alquanto impavido, che ha regalato tenerezza e meraviglia tanto a noi quanto ai bimbi.

 

 

Sara Succhiarelli – Family Traveller

 

 

 

 

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