Roma: Colori, sogni e profumi del Roseto Comunale

Se Zeus volesse donare un regno ai fiori, la rosa regnerebbe su tutti.

Saffo – Poetessa greca

Rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa. Chiunque, come me, abbia fatto il liceo ricorda per tutta la vita queste sei parole, esattamente in quest’ordine. E, se è di buona memoria, ha in mente anche le altre sei (rosae, rosarum, rosis…) che compongono il plurale della prima declinazione in latino. Ma anche chi non ha fatto il liceo ha comunque nella sua vita, ed a volte nel suo cuore, un posto speciale dedicato alla Rosa.

Anche Roma ha un “luogo speciale” vicino al suo cuore antico ed imperiale dedicato, come dice la poetessa Saffo, alla regina dei fiori: la Rosa.

Il Roseto Comunale di Roma è tra i giardini più belli della nostra città. Si estende su un lato dell’Aventino, tra il Circo Massimo e il Giardino degli Aranci, uno spazio dedicato ai fiori fin dall’antichità, grazie ad un tempio dedicato alla dea Flora.

Grazie alla sua collocazione offre ai suoi visitatori una magnifica vista che spazia dal colle Palatino, al campanile di S. Maria in Cosmedin, la chiesa della Bocca della verità, alla cupola della Sinagoga, al Vittoriano, fino ad arrivare all’osservatorio di Monte Mario.

Nel Roseto sono presenti ben 1.100 specie di rose provenienti da ogni angolo del mondo, dall’Estremo Oriente sino al Sud Africa, dalla Vecchia Europa sino alla Nuova Zelanda, passando per le Americhe. Sono presenti specie primordiali, o “rose botaniche”, che risalgono a 40 milioni di anni fa, molto pregiate e poco conosciute, tutte di grande originalità e bellezza. Fra le più curiose troviamo la Rosa Chinensis Virdiflora, dai petali color verde, la Rosa Chinensis Mutabilis, che cambia colore con il passare dei giorni e la Rosa Foetida, una rosa maleodorante.

Passeggiando tra i viali del roseto si possono ammirare le rose Damascene che già fiorivano a Paestum e a Pompei, ancora oggi usate come base per essenze profumate, o la famose rose Galliche, le uniche nell’antichità di colore rosso e considerate sacre dai persiani.

Tra le varietà più curiose la rosa dedicata alla guerra inglese delle Due Rose: il suo fiore, quando è in boccio, è rosso come la rosa dei Lancaster, ma quando si apre è bianco come la rosa degli York le due famiglie in guerra per il trono inglese. Unica ed originale anche la rosa chiamata “Peace” perchè fu posta come ornamento sui tavoli delle trattative di Pace della Conferenza di San Francisco, che conclusero la seconda Guerra Mondiale. Se avrete la passione di tornare più volte allora sarete premiati dalla possibilità di ammirare la rosa Mutabilis, il cui fiore in cinque giorni cambia colore 7 volte: il bocciolo è rosso, aperto diventa arancione, poi giallo, crema, rosa chiaro, rosa intenso fino a diventare cremisi.

L’idea di un roseto a Roma si deve alla Contessa Mary Gayley Senni, al suo amore per la natura e a una notevole conoscenza botanica. Americana di nascita, si sposò con un conte italiano e rimase a vivere in Italia. Donna dal carattere deciso e caparbio dovette lottare non poco per vedere realizzato il suo progetto, come molti romani sanno quando hanno a che fare con una qualsiasi branca dell’amministrazione capitolina…. Ma alla fine la sua tenacia antiburocratica fu premiata e nel 1932 fu aperto il nuovo Roseto comunale sul colle Oppio. Dopo la guerra e le relative distruzioni il Rosetto fu nuovamente ricostruito ma non nell’area di Colle Oppio ma nell’attuale area del Circo Massimo

Nella zona inferiore del Roseto trovano spazio le rose che partecipano al Premio botanico Roma e la collezione di rose che, dal 1933, anno della prima edizione del premio, hanno vinto questa prestigiosa manifestazione.

Rosa – Premio Roma 2019

L’edizione di quest’anno è stata vinta da una rosa francese, mentre tra i premi speciali la Francia si è aggiudicata anche il premio “fragranza”, assegnato da una giuria di chimici profumieri. Il premio “la rosa dei bambini” assegnato dai piccoli giurati della scuola internazionale “Southlands International School”, è andato alla Danimarca, mentre il premio speciale “la rosa dei pittori” è andato alla Germania.

Il Roseto è aperto, fino al 16 giugno, tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30, incluse domeniche e festivi. L’ingresso è libero e gratuito.

Vi consigliamo di raggiungere il Roseto con una breve passeggiata dalla Stazione Metro B di Circo Massimo, che vi permetterà di ammirare oltre al Circo Massimo anche gli antichi palazzi imperiali del Palatino.

È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante.

(Antoine de Saint-Exupéry – Il Piccolo Principe)

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