La Valletta (Malta): L’Umilissima Capitale della Cultura Europea 2018

Una magnifica città di palazzi costruiti da gentiluomini per gentiluomini

(Benjamin Disraeli, primo ministro britannico – 1830)

 

Nel flusso dei pensieri, dei programmi e dei divertimenti delle nostre vacanze estive, a molti turisti distratti sarà sfuggito che in questo 2018  Malta e la sua bellissima e piccola capitale La Valletta si sono fregiate del meritato titolo di Capitale Europea della Cultura.

Meritato perchè sia l’isola che la sua capitale sono da più di cinque secoli uno dei principali palcoscenici storici e culturali, oltre che turistici, del nostro continente.

Ma andiamo per ordine…

La Valletta

La Valletta, ha piccole dimensioni, un numero di abitanti di poco superiore alle 6500 unità, ma vanta una grande e gloriosa storia.  Fu fondata nel 1566 dai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni, che le diedero il nome del loro gran maestro Jean de la Valette, da cui La Valletta, anche se in latino, lingua ufficiale della chiesa, il nome completo era “Humilissima Civitas Valettae“, cioè “L’umilissima città di Valletta”, aggettivo a cui gli abitanti tengono moltissimo, tanto da fregiarsi a tutt’oggi, nei documenti e negli stemmi ufficiali, del titolo “Città Umilissima“.

L’ordine dei Cavalieri ospedalieri di San Giovanni, era uno degli ordini monastici cavallereschi creati nel medioevo per la difesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la cura dei pellegrini. Sfrattati prima dalla Terra Santa e poi dall’Isola di Rodi dai turchi erano arrivati nell’Isola nel 1530. Dopo un trentina d’anni, nel 1565, i cavalieri avevano dovuto subire e respingere un lungo e sanguinoso attacco da parte dei Turchi, ricordato nella storia dell’Isola e dell’Europa come il “Grande Assedio“, durato più di 4 mesi e conclusosi con la vittoria a “sorpresa” dei Cavalieri cristiani, la prima contro le armate turche, considerate fino a quel momento invincibili.

Grazie alla fama conseguita dai Cavalieri di San Giovanni con questa vittoria, si decise di costruire una nuova città capitale dell’Ordine, e Papa Pio V e Filippo II, re di Spagna, diedero un sostanzioso aiuto finanziario alla sua costruzione, mettendo anche a disposizione dei Cavalieri, i servizi di uno dei più famosi ingegneri militari italiani dell’epoca, il cortonese Francesco Laparelli.

Laparelli ebbe quindi l’opportunità, più unica che rara nel seicento, di poter creare la città perfetta, basata su uno schema di strade preciso e con alcune innovazioni tecniche sorprendenti per l’epoca. Ad esempio il progetto edilizio di Laparelli prevedeva il rifornimento di acqua fresca attraverso tubazioni e il miglioramento delle condizioni igieniche, due progetti molto moderni per quel tempo. Il reticolo di strade permetteva anche la facile circolazione per le strette vie cittadine di aria fresca proveniente dai porti, creando una sorta di condizionamento dell’aria a livello cittadino.

Grazie al fatto di essere nata da “zero” ed alla sua particolare architettura urbanistica La Valletta vanta opere, palazzi, chiese e musei che spaziando dalla metà del XVI secolo al Barocco e al Modernismo, affascinando il visitatore che passeggia fra i suoi vicoli e che hanno permesso a questa bellissima città di essere inserita prima nei siti “Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco” e poi di essere scelta come Capitale Europea della Cultura 2018.

La Valletta – Capitale Europea della Cultura 2018

La città, si è preparata negli anni a questo prestigioso traguardo di Capitale della Cultura, vestendosi di nuovi abiti e assemblando un intenso calendario di eventi, non ristretto alla capitale, ma anche a tutte le altre isole dell’arcipelago maltese (Gozo e Comino), con l’obiettivo di diffonderne l’impatto culturale su tutto il territorio nazionale maltese.

Il programma ufficiale, costruito intorno a quattro temi principali: Generazioni, Itinerari, Città e Isole, è partito lo scorso 20 gennaio con una grande cerimonia inaugurale dislocata nelle principali piazze di Valletta – Fountain Triton, Castille Square, St John’s Square e St George’s Square – che si sono trasformate in fantastici scenari per videoinstallazioni e spettacolari performance artistiche.

Il nuovo Parlamento maltese di Renzo Piano

La vera sfida è stata però quella di realizzare un evento che consentisse la partecipazione dei cittadini maltesi ed europei e permettesse anche di conseguire obiettivi di più lungo termine di sviluppo sociale, economico e culturale di Malta.

Per questo al programma culturale si sono affiancati progetti di ammodernamento e ristrutturazione della città, che, ad esempio, hanno riguardato il nuovo museo d’arte contemporanea Muża, l’area pedonale in Archibishop Street, la ristrutturazione di Strait Street e la costruzione della nuova sede del Parlamento maltese, realizzata da Renzo Piano. Tra tutte queste novità vi consigliamo la visita al MUŻA,  il cosiddetto “Museo del Pubblico” ideato per far comprendere l’arte a tutti, attraverso una organizzazione basata, non sulle classiche cronoligie temporali ma  su temi e storie: Malta ed il mediterraneo, Malta e la cultura europea, Malta ed i Grandi imperi e Malta ed i suoi artisti, realizzando un vero e proprio innovativo “museo dal basso” e che ospita un’incredibile collezione artistica che va dal Quattrocento ai giorni nostri.

I monumenti da non perdere

Oltre agli eventi previsti nel programma culturale europeo vi consigliamo però di non trascurare i monumenti più importanti della Valletta:

La Cattedrale di San Giovanni Battista

La Cattedrale di San Giovanni Battista a La Valletta vi colpirà anzitutto per il contrasto tra l’esterno e l’interno. L’esterno, semplice, con la facciata principale e le due torri campanarie, cui fa da contraltare il gran numero di decorazioni interne, tipico dell’arte barocca del ‘600. Gli affreschi che decorano il soffitto sono stati realizzati quasi tutti da Mattia Preti, pittore siciliano alle dipendenze dell’Ordine dei Cavalieri di Malta che fondarono la chiesa nel 1577.

All’interno della Chiesa lungo la navata si aprono le otto cappelle nazionali dei Cavalieri dell’Ordine, che erano organizzati su base linguistica e territoriale di provenienza ( Francia, Italia, Germania, Provenza, Alvernia e Aragona, Navarra, e dal 1492 Castiglia e Portogallo).

La Cattedrale conserva anche due opere di Caravaggio, fuggito a Malta per evitare una condanna a morte:  “San Girolamo” e “La Decollazione di San Giovanni Battista”. Particolarmente importante per la storia dell’arte è la Decollazione di San Giovanni Battista che è l’unica opera di Caravaggio ad essere stata firmata dall’autore, che appose la sua firma nel rivolo di sangue che sgorga dal collo di San Giovanni.

Sotto l’altare principale si trova la sala sotterranea chiamata la Cripta dei Grandi Maestri dove sono conservate le salme dei Grandi Maestri dell’Ordine, tra cui quella di Jean Parisot de la Valette, colui che avvio la costruzione di La Valletta da cui deriva il nome della capitale stessa.

Il Palazzo del Gran Maestro

Realizzato nel 1571 ad opera dell’architetto maltese Girolamo Cassaro, conserva alcune bellissime stanze che, da sole, valgono la visita.

La Stanza degli arazzi, decorata con dieci arazzi raffiguranti il nuovo mondo, realizzati  sulla base di alcuni disegni in possesso del Re Sole  Luigi XIV. Questa stanza veniva utilizzata in passato come sede dell’assemblea dei Cavalieri e, fino al 2015, dal parlamento maltese.

Altre stanze degne di nota sono la Stanza di San Michele e San Giorgio, detta Sala del Trono, usata per le riunioni del Gran Consiglio, la Sala Gialla, utilizzata dai paggi dell’Ordine e la Stanza dell’Ambasciatore o Sala Rossa, ricoperta di tappezzeria rossa e utilizzata per ricevere gli ambasciatori in visita a Malta.

A questo proposito vale la pena ricordare che pur avendo perso il possesso dell’Isola nel 1798 ad opera dei Francesi di Napoleone Bonaparte, l’Ordine dei Cavalieri di Malta non ha perso la sua indipendenza. Riconosciuto nel ruolo di “osservatore” dalle Nazioni Unite, l’Ordine ha una sede a Roma ed un suo governo a cui vengono riconosciute le prerogative di Stato autonomo, pur “senza territorio”. Grazie alla sua indipendenza “super partes” è presente in oltre 110 paesi, non solo di fede cattolica, e, abbandonato l’impegno militare, realizza iniziative a carattere benefico e assistenziale (per saperne di più clikka QUI).

 

Dopo questo bagno di arte e di storia, non vi rimane che rilassarvi passeggiando per i caratteristici vicoli seicenteschi della città, ammirando i colorati balconi coperti che permettevano alle dame del seicento di guardare la strada senza essere viste. Secondo una tradizione maltese questi particolari balconi coperti non possono superare per lunghezza quello del Palazzo del Gran Maestro, sembra il primo a farselo costruire per controllare i propri uomini senza essere visto…

Il tramonto godetevelo all’Upper barraka garden, uno spettacolare giardino pubblico costruito sugli antichi bastioni della fortezza di San Pietro e Paolo, dove si può prendere il fresco immersi nella vegetazione, magari assistendo al fuoco dimostrativo degli antichi cannoni puntati verso il mare, oppure gustando una fresca bevanda locale e concludendo la vostra esplorazione con le stesse parole pronunciate dal primo ministro inglese Disraeli in visita alla Valletta nell’estate del 1830 ” La Valletta, una magica ed incantevole città ideata da gentiluomini per gentiluomini.

Se leggendo questo post vi è venuta voglia di scoprire Malta e la sua Capitale La Valletta, potete trovare tutte le informazioni tecniche e turistiche su https://www.visitmalta.com/it/ 

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