Seguendo Alice e le sue meraviglie

Nel grigio delle nostre città, ogni tanto si aprono delle finestre di colore sulla fantasia e sull’arte. Momenti di bellezza inaspettata che illuminano la nostra giornata, la nostra strada, la nostra quotidianità.

Raccontava uno dei più grandi artisti del Rinascimento, Michelangelo Buonarroti, parlando delle sue opere:

Tu vedi un blocco, ma l’immagine è dentro, basta solo liberarla

Alice Pasquini, famosa artista e street artist romana ha proprio questa capacità: far emergere il colore, l’arte, l’emozione da un muro dimenticato, a volte anche sporco, abbandonato, vandalizzato.

E noi, da bravi, appassionati slow travellers andiamo a scoprire una di queste oasi di colore e di arte inaspettata.

Per godere di questo regalo non occorre entrare in qualche elitaria galleria d’arte o in qualche polveroso museo ma basta investire meno di 2 euro e prendere il trenino della Ferrovia Concessa Roma, Civita Castellana, Viterbo dalla Stazione di Piazzale Flaminio.

L’ingresso della Stazione a Piazzale flaminio

Questo piccolo investimento ci regala anche un piccolo viaggio nel tempo… la stazione è dei primi del ‘900 ed anche i treni hanno ormai almeno mezzo secolo di vita, come sanno i tanti pendolari che ogni giorno esercitano l’arte della pazienza su questa linea. Un primo consiglio agli amici slow, fate attenzione agli scalini che permettono di accedere ai vagoni, sono alti e particolarmente scomodi. Probabilmente i romani dei primi decenni del ‘900 avevano gambe più lunghe o maggiormente allenate alle gimkane cittadine.

Il treno corre lungo la via Flaminia, costeggiando gli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa e il Tevere. Dopo poche stazioni, tutte con sfondo rigorosamente grigio, arriviamo alla stazione di Due Ponti e…….

E qui, al posto del grigio, Alice ci prende per mano e ci trasporta, in maniera inaspettata, in un mondo fatto di colori, di emozioni di sport che copre e trasforma il grigio del muro di una stazione.

 

E’ la grande capacità degli artisti, vedere cose, colori, emozioni, dove noi vediamo solo il grigio, il muro, la materia e riuscire a liberarli, a farli rinascere in una nuova prospettiva di bellezza. Non solo ma grazie ai colori di Alice, il muro smette di essere un anonimo foglio bianco ma dialoga con l’ambiente circostante: la sede della Federazione Pallavolo, i suoi ospiti ed atleti, le scuole, i tanti anonimi pendolari di ogni giorno, i turisti dei tanti camping della zona, aprendo dialoghi, curiosità, confronti e restituendo bellezza a luoghi che, nel loro anonimato, l’hanno perduta.

Con il suo personale stile, fatto di colori chiari e scuri, freschi, dinamici, quasi fumettistici, Alice risveglia l’abitudinario pendolare immerso nei suoi quotidiani pensieri e problemi, costringendolo a rallentare, a guardare ed a godersi la sua personale inaspettata sorpresa.

Diceva un altro grande genio italiano, Leonardo Da Vinci, “la pittura è una poesia muta” in cui è lo spettatore ad abbinare la colonna sonora delle sue emozioni.

Non è l’unico miracolo di Alice, nota street artist romana che ha sparso, nel mondo e nella nostra Roma, a San Lorenzo, a Piazza Mancini, al Pigneto, queste sue porte artistiche che permettono anche a noi di visitare il suo personale Mondo delle Meraviglie e tornare nel nostro tempo con una piccola pillola di bellezza utile alla nostra giornata. Perchè l’opera d’arte una volta completata dall’artista non è più sua proprietà, ma diventa patrimonio di tutti.

A volte questo patrimonio comune rischia anche di essere modificato, riscritto, coperto, a volte in meglio, a volte in peggio, come la vita di ogni giorno, per ognuno di noi.

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